ROSSI E I LADRI DEI SENTIMENTI – Forse dovremmo richiamare in vita Dante per assegnare la giusta pena ai ladri della memoria e degli affetti. Ieri si è compiuto l’ultimo insulto con clamore, perché ai danni del povero Paolo Rossi e della sua famiglia, approfittando dei funerali. Ma quanti di noi tutti abbiamo dovuto provare la lacerazione dei sentimenti, proprio per aver subito una violenza del genere? Dunque, non c’è pena che valga a restituire il bene, a risanare la ferita, il dolore per la violenza subita. Rubare memoria e affetti, distruggere l’intimità è ben più grave del rapinare meri averi, ma men che meno considerato da legislatori e giudici, piuttosto che da cinici razziatori, che per pochi spiccioli ci distruggono l’anima.