In centinaia hanno risposto all’appello per portare la luce delle fiaccole tra le strade di Tor Bella Monaca a Roma contro la violenza dei clan. La fiaccolata per la legalità che si è svolta ieri sera, a sostegno della pattuglia dei carabinieri aggrediti nel quartiere lo scorso 5 gennaio, è stata promossa dal Municipio Roma VI, dall’associazione Tor Più Bella e dall’Osservatorio per la sicurezza della Regione Lazio. Il corteo è partito da viale Santa Rita da Cascia, luogo dove è avvenuta l’aggressione. Durante il percorso varie persone hanno sfilato con le candele avvolte in carta rosa o gialla e con striscioni e cartelli contro la criminalità organizzata. Tra le luci che hanno illuminato il serpentone umano, ad animare la marcia alcune citazioni scandite al megafono di varie personalità storiche che hanno lottato contro la mafia: Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Giuseppe Diana, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Papa Giovanni XXIII e Martin Luther King. Nomi che indicano “libertà” e “legalità” e che hanno riecheggiato tra le vie del quartiere della periferia Est della Capitale. La manifestazione è terminata davanti alla stazione dei carabinieri del quartiere romano, in via Domenico Parasacchi, tra gli applausi dei dimostranti all’Arma dei carabinieri.
Alla fiaccolata hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente del Municipio Roma VI, Nicola Franco, l’assessora alle Politiche della sicurezza, Monica Lucarelli. Erano presenti all’evento anche esponenti delle istituzioni nazionali, come i vicepresidenti della Camera dei Deputati e del Senato, Fabio Rampelli e Maurizio Gasparri. e la sottosegretaria di Stato al ministero dell’Interno, Wanda Ferro. Infine, era presente anche il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del Lazio, Alessio D’Amato, il prefetto di Roma, Bruno Frattasi, e il questore Carmine Belfiore, nonché Tiziana Ronzio, presidente dell’associazione Tor più Bella.
“Era una sfida difficile quella della fiaccolata ma noi la vinciamo, la mafia la sconfiggiamo e la cacciamo da questo quartiere, mettendo insieme sicurezza e coesione con un patto tra tutti i noi. Noi ci siamo crediamo che si può fare”, ha commentato il sindaco Gualtieri. “Oggi lo Stato ha pareggiato, e penso sia passato anche in vantaggio”, ha affermato il presidente del Municipio Roma VI, Nicola Franco. “Nessuno vuole militarizzare il territorio ma sindaco – ha aggiunto il presidente, rivolgendosi a Gualtieri – ci vuole coraggio. Se siamo forti come siamo stati oggi, questo quartiere da ultimo della città per qualità della vita diventa penultimo avremo vinto la nostra sfida tutte e due”, ha concluso Franco.
“Questo territorio dovrà giocare a breve sfida importanti come l’Expo e il Giubileo, tanti interessi che chi vorrebbe sostituirsi allo Stato vorrebbe portare nella propria direzione”, ha detto la sottosegretaria Ferro. “Noi siamo qui insieme consapevoli che bisogna investire nelle forze armate, nelle forze di polizia. E quindi mi assumo l’impegno di rappresentare con il Viminale ma anche con il ministero della Difesa e con il ministro Crosetto quella richiesta di un presidio territoriale in più di polizia che mi ha sollecitato il presidente del sesto municipio Nicola Franco. Troppo spesso c’è la sfiducia, ma non cederemo il passo a chi dichiara guerra allo stato. “, ha concluso Ferro. L’aggressione che c’è stata mette in luce problemi di sicurezza”, ha affermato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “Persone che sul territorio si impegnano con spirito civico ed eroico, visto il contesto, vanno sostenute. Sono qui per portare impegno, presenza e solidarietà”, ha concluso Gasparri.
Per il candidato di centrosinistra alle elezioni regionali del Lazio, Alessio D’Amato “era doveroso essere qui, sia per la solidarietà agli agenti che sono stati aggrediti, ma soprattutto per dare un senso di legalità e di recupero di spazi all’interno di questo quartiere. Questa è la prima volta che viene fatta una fiaccolata con la presenza di tutte le istituzioni e dei cittadini ed è un segnale molto forte che deve essere dato”, ha concluso D’Amato. “Tutto l’apparato della sicurezza pubblica è qui a testimoniare la vicinanza al popolo di Tor bella Monaca”, ha osservato il prefetto Frattasi. “Noi facciamo un lavoro – ha affermato il prefetto – anche molto oscuro, con il comitato provinciale ci prodighiamo con le nostre possibilità e cerchiamo di dare risposte serie, strutturate e non effimere al territorio. Per fare questo, abbiamo bisogno anche di avere una risposta dalla società civile, una risposta che ci dia coraggio, il coraggio di andare avanti e fiducia nel fatto che il nostro lavoro non rimane un lavoro solo burocratico, ma ha la capacità di suscitare una reazione nella società civile e di averla dalla nostra parte. Questo ci rinfranca, ci mette nelle condizioni di poter serenamente andare avanti per combattere quella battaglia che ci vedrà sicuramente vincenti alla fine”, ha concluso Frattasi.