6 maggio 2015
TORNO A PROBLEMA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI A ROMA. NEL 1967, A SETTE ANNI DALLA STRAORDINARIA EDIZIONE DELLA XVII EDIZIONE DEI GIOCHI OLIMPICI, SUSSISTEVA UNA VIRTUOSA ED OPEROSA COLLABORAZIONE TRA IL CONI E IL COMUNE, CHE ASSICURAVA UN LIVELLO QUALITATIVO DELLA GESTIONE, MA PROPONEVA PROBLEMI PER LA FRUIZIONE, CHE VEDEVA UNA PARTE DEL TERRITORIO NON ATTREZZATO E UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE NON ABILITATA, IN QUANTO NON ORGANIZZATA NELLE FEDERAZIONI SPORTIVE. ALLORA, L’A.I.C.S. (ASSOCIAZIONE ITALIANA CIRCOLI SPORTIVI) PRESIEDUTA DA GIACOMO BRODOLINI, FRESCO FIRMATARIO DELLA STORICA LEGGE “FIFTY/FIFTY”, PROMOSSE UNA INDAGINE A RIGUARDO, AFFIDANDOLA AL PROF. DAGOBERTO ORTENSI, AUTORE DEL PROGETTO PER IL VELODROMO OLIMPICO ALL’EUR E PRODUSSE UN PIANO DI UTILIZZO DEL VERDE ROMANO PER IL TEMPO LIBERO E LO SPORT. QUEL PROGETTO, ANCORA OGGI ATTUALISSIMO, FU PRESENTATO DALLO STESSO ORTENSI, ALBERTO DI SEGNI (CONSIGLIERE COMUNALE E FUTURO VICE.SINDACO DELLA CITTA’) ENRICO GUABELLO (PRESIDENTE DELLA DIREZIONE AICS) GIANNI USVARDI (DA UN ANNO PRESIDENTE DELLA UNIONE INTERPARLAMENTARE DELLO SPORT) E RENATO MARINELLI (SEGRETARIO DELLA DIREZIONE AICS). IN QUELLA OCCASIONE FU PRESENTATO ANCHE UN VOLUME CON TUTTI GLI ELABORATI DEL PROGETTO, CHE METTIAMO A DISPOSIZIONE DEGLI ATTUALI AMMINISTRATORI CAPITOLINI…