I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma presentano i risultati dell’attività operativa, relativa all’anno 2020.
Nell’anno 2020, l’attenzione verso i fenomeni criminosi nel settore del patrimonio culturale ha notevolmente impegnato i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Roma, nonostante le imponenti restrizioni alla libertà di circolazione imposte dall’emergenza epidemiologica nazionale da Covid-19.
Rispetto all’anno 2019, oltre a rilevare una complessiva diminuzione dei furti in danno del patrimonio culturale e una diminuzione degli scavi clandestini accertati, esponenziale è stato l’incremento delle compravendite tramite e-commerce.
Ciò ha conseguito un notevole impulso all’attività di controllo preventiva, quantificata così come segue:
controlli ad aree archeologiche: 39;
controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali: 42;
controlli ad esercizi antiquariali, commerciali e vari: 72;
controlli a mercati e fiere antiquariali: 10;
beni sottoposti ad accertamento fotografico in Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti: 526.
L’impegno del controllo sul territorio di propria competenza, costituito dalle regioni del Lazio e del Molise, ha visto il supporto e la collaborazione delle Soprintendenze competenti, delle direzioni delle strutture museali nonché l’ausilio delle componenti speciali dell’Arma dei Carabinieri, in particolare il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri e l’Aliquota Subacquea, con i quali notevole incremento è stato dato al monitoraggio delle innumerevoli aree archeologiche (anche sommerse) presenti. Grazie ai sorvoli effettuati su vaste zone, si è potuto individuare e monitorare il fenomeno degli scavi clandestini rinvenendone alcuni nella necropoli di Cerveteri.
Sul piano repressivo, i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria 64 persone, per delitti commessi contro il patrimonio culturale, in prevalenza ricettazione di opere di provenienza illecita e contraffazione di dipinti di arte moderna e contemporanea, oltre che per reati in danno del paesaggio.
Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 1.069 beni, di cui 120 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 805 reperti archeologici e 53 opere d’arte contraffatte, per un valore economico complessivo stimato in circa € 620.000 per i beni culturali e di € 315.000 per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come autentici. Tra i risultati più significativi dell’attività di polizia giudiziaria condotta, si segnalano:
il sequestro di un manoscritto datato 1705, con copertina in pergamena denominato “Liber Mortorum”, appartenente alla parrocchia di San Andrea Apostolo di Gallicano nel Lazio (RM) e rintracciato sul mercato on-line, subito quindi restituito alla Diocesi di Tivoli – Palestrina;
il recupero di n. 6 sculture in marmo bianco raffiguranti angeli attribuiti a Domenico Antonio Vaccaro (1678-1745), oggetto di furto consumato in danno della Chiesa di Santa Maria del Plesco, in Casamarciano (NA), denunciato nel 1999 presso il Nucleo CC TPC di Napoli, con conseguente restituzione al Palazzo Vescovile di Nola (NA) lo scorso 8 luglio 2020.
nell’ambito di attività informativa finalizzata al recupero di beni culturali, unitamente a personale del Nucleo Carabinieri Subacquei di Roma e funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e paesaggio per le province di Frosinone Latina e Rieti, l’individuazione ad una profondità compresa tra i 32 e i 40 metri, a largo dell’isola di Ventotene (LT) in località “Punta dell’Arco” di n. 6 ancore di epoca romana in pietra e in ferro, n. 2 ceppi di ancora e n. 1 contromarra in piombo.
il sequestro di n. 2 dipinti olio su tela raffiguranti “Paesaggi laziali d’invenzione con fiume, torrioni, edifici e astanti” attribuiti all’artista Paolo Anesi (1697-1761), del valore complessivo di € 40.000, provento di furto commesso nel 1982 presso un’abitazione di Spoleto (PG).