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Roma, rifiuti: chiesta al Mibact verifica dei pareri su impianto Agricola Salone

In seguito alle numerose storture nell’interpretazione della proposta progettuale presentata dalla Società Agricola Salone per la realizzazione di un nuovo impianto di rifiuti in Agro Romano, evidenziate da un parere unico del Dipartimento Tutela Ambientale, l’Assessora ai Rifiuti e al Risanamento Ambientale Katia Ziantoni ha indirizzato una nota al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e al Ministro, inviata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica di Roma.

All’interno del testo, l’Assessora ha chiesto una nuova verifica delle autorizzazioni rilasciate alla società e, qualora gli inquirenti lo ritenessero opportuno, ulteriori accertamenti sull’interpretazione del progetto da parte degli Enti. Secondo Ziantoni, infatti, le dichiarazioni rese a verbale dalla funzionaria del MIBACT nella prima conferenza dei servizi, appaiono in “netto contrasto con la posizione successivamente assunta dalla Soprintendenza, oltre che in spregio alla conservazione e alla tutela del ‘paesaggio agrario di rilevante valore’”.

Nel parere di Roma Capitale si spiega, infatti che la proposta avanzata dalla Società si configura, di fatto, in un impianto industriale per il trattamento anaerobico dei rifiuti organici e vegetali di 75.000 tonnellate all’anno, inammissibile in Agro Romano. Un’operazione che, per realizzarsi, prevedrebbe una variante urbanistica della Regione con conseguente dichiarazione di pubblica utilità che Roma Capitale non ravvisa, ritenendo prevalente l’interesse pubblico alla conservazione del paesaggio anche dal punto di vista dell’agricoltura storica tradizionale.

Il progetto iniziale, che autorizzava Agricola Salone al trattamento degli sfalci e per il quale gli enti si erano espressi favorevolmente, infatti è sostanzialmente difforme dall’impianto oggetto della conferenza dei servizi indetta presso la Regione Lazio. Difforme non solo rispetto allo strumento urbanistico, ma soprattutto agli impatti ambientali che esso riveste nel contesto urbano nel quale si inserisce”, ha spiegato l’Assessora Ziantoni.

I pareri precedentemente dedotti o confermati non possono ritenersi validi nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, ravvisandosi peraltro nella condotta della Società Agricola Salone l’intento di confondere, anche attraverso dichiarazioni e comunicazioni pubbliche, la natura sostanziale dei due progetti”, ha concluso Ziantoni.

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