A Roma il diciottesimo “Memorial Day” dedicato ai padri separati che si sono tolti la vita dopo la separazione. Dalle ore 16 di ieri pomeriggio l’Associazione “Armata dei Padri”, insieme ad altre associazioni, si è riunita in piazza Madonna di Loreto in un sit-in per commemorare la morte di un padre separato, Antonio Sonatore, maestro elementare, che si diede fuoco il 7 aprile del 1996 davanti al Tribunale di Aosta perchè non poteva vedere la figlia dopo la separazione. Con lui, da 27 anni a questa parte, tante sono state le vittime in tutta Italia, pertanto tanti papà si sono dati appuntamento in una manifestazione per ricordare tutte le vittime e gridare “giustizia” verso un sistema che ad oggi non punisce come dovrebbe l’istigazione al suicidio (art. 580 del codice penale) , un reato punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni.
Con una vera bara in spalla, cartelli con i cuori infranti e striscioni in tutte le lingue con scritto: “Papà c’era” tanti papà hanno marciato per il centro celebrando un finto funerale, chiedendo “rispetto” ma soprattutto “più giustizia” per le tante vittime che si sono tolte la vita in tutti questi anni.
“Da 18 anni facciamo un minuto di silenzio per ricordare Antonio Sonatore e tutti gli altri papà che si sono tolti la vita nel mondo dopo la separazione per la mancanza dei figli, celebrando un simbolico funerale in strada – commenta l’organizzatore Giorgio Ceccarelli – il nostro obiettivo è quello di dare un segnale alle istituzioni per chiedere di punire il più possibile chi non rispetta l’artico 580. Troppi uomini continuano a morire, e troppo poche sono le persone che vengono punite per aver contribuito ad aiutare i tanti papà al suicidio”.
All’iniziativa hanno partecipato anche le associazioni: Papà Separati Lombardia”, “Papà separati Liguria”, “Papà separati Brescia”, “Genitori sottratti”, “Bambini strappati”, “Nonne e Nonni Penalizzati dalle Separazioni Onlus”, “Famiglia c’è Vittime di violenza – io no”.