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Roma, De Vito: Necessaria applicazione uniforme decreto rilancio, come votato dall’aula il 12 marzo scorso

“Era inevitabile. Era inevitabile che, a fronte della scelta della Giunta capitolina di disapplicare una legge dello Stato (il Decreto Rilancio del Governo Conte bis, convertito nella legge n. 77/20 – anche – dal M5S) che prevede l’estensione sino al 2032 delle concessioni per il commercio su area pubblica in scadenza al 31.12.2020 nonché di non attuare una mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina il 12 marzo scorso che impegnava la Sindaca e la Giunta ad applicare quella legge, poi ci fossero dei municipi – nella fattispecie il VII – che facessero una scelta contraria a quella Capitolina, scegliendo di applicare la legge dello Stato e quindi di estendere le concessioni”. E’ quanto dichiara in una nota il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito.

“Del resto, se si pensa di essere legittimati a disapplicare una legge provocandone un’applicazione a macchia di leopardo sul territorio nazionale, con tutta la disparità di trattamento che ne consegue tra gli operatori economici dei vari Comuni, ugualmente sul territorio di Roma vi saranno presidenti di municipio che si riterranno legittimati ad applicarla, determinandone un’applicazione a macchia di leopardo sul territorio della Capitale. La presidente del VII municipio semplicemente ritiene che il modo più giusto di esercitare la propria funzione sia quello di applicare puntualmente la legge” ha proseguito De Vito.

“Ed è quello che sostengo da tempo, ritenendo che l’Amministrazione debba applicare il Decreto Rilancio e che la valutazione sulla sua legittimità debba essere riservata al Giudice (le prime pronunce del Giudice amministrativo più volte richiamate sembrerebbero confermarla): ricordo che questo è stato l’indirizzo che l’Assemblea ha dato il 12 marzo scorso, con una mozione votata da 17 consiglieri su 17 e rimasta per ora disapplicata da ben 45 giorni.
Mi auguro che l’assessore voglia finalmente recepire questo indirizzo, interrompendo questo muro contro muro che sta esasperendo una categoria di 12000 operatori romani (non qualche famiglia), applicando il Decreto Rilancio ed estendendo quindi le concessioni: se vogliamo proprio entrare nel merito del tema concorrenza, va detto che sarebbe proprio l’apertura del mercato a determinarne l’ingresso di grandi gruppi, laddove il Decreto Rilancio prevede ed impone invece forti e restrittivi limiti sulla titolarità di licenze in capo al singolo operatore.
Tutti argomenti di cui parleremo nel Consiglio tematico di mercoledì 28 aprile, alle ore 14” ha concluso il presidente.

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