Un giorno di ordinaria follia ha dettato che il più lugubre degli angoli di Lavinio, cioè la stazione, diventasse un crogiuolo di forme d’arte ! Danze, cantanti, esposizioni di prodotti artigianali, bella gente di tutte le età e professionisti dello spettacolo sul palco. Crogiuolo di arti, crogiuolo di razze. E come dice Nadia Cantelli, ideatrice dell’evento durato due giorni, questo binomio arte – sociale, porta un esempio costruttivo di come si possa realizzare la convivenza multietnica. Non un profumino di “peace an’ love”, ma una sostanziale convivenza e condivisione del quotidiano.
Allora mi domando: perché se un team di persone può creare un melting pot di comunicazione e spettacolo in uno dei gironi infernali del litorale, tale è la location di Lavinio Stazione, l’invidia di pochi intellettuali deve infangare e rinnegare la bellezza di questo evento? Vi lascio con la visione ultraterrena di questo scatto fatto da me sabato 30 luglio a mattina, prima che la due giorni di “I Love Lavinio Stazione” iniziasse. E vi garantisco che non è una montatura. Affianco, per sugellare l’ossimoro, vi mostro una foto della manifestazione nel suo sfolgorante successo.
Stefania Schina