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REMEMBER DEL DIRETTORE Ruggero Alcanterini 21 GENNAIO 2016

Di Ruggero Alcanterini

Ed eccoci al primo dei tre appuntamenti con COMUNICARE LO SPORT, oggi alle 15 all’AUDITORIUM DELLE FEDERAZIONI SPORTIVE in Viale Tiziano a Roma. Per l’occasione, voglio chiamare in causa il principe, se non il re dei giornalisti “diportivi”, Giovanni Boccaccio, che tra il 1349 e il 1353, negli anni successivi alla terribile peste di Firenze, riuscì a vedere il bicchiere mezzo pieno, andando per diporto negli onirici bucolici territori della sua straordinaria fantasia creativa e novellando, novellando, distribuì nei dieci libri del suo Decameron il geniale neologismo “diporto” e il concetto del divertimento attraverso attività di gioco. La contaminazione boccaccesca del diporto fu tale in tutto il Vecchio Continente, che nel tempo i francesi lo adottarono come desport, gli spagnoli come deporte e gli inglesi, nella loro essenzialità, come sport, parola che oggi sintetizza l’universo mondo delle attività ricreative, di salute, di gioco, di competizione, di spettacolo professionistico, piuttosto che legate alla vacanza e al turismo, definite ancora oggi “di diporto”. Per concludere, possiamo dire che noi italiani siamo detentori del primo grande Stadio della storia con il Domiziano (86 d.C.) e dell’invenzione del concetto e della parola diporto, poi sport con il Boccaccio, 663 anni fa…

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