C’è rischio amianto dopo il crollo del ponte Morandi. Ne abbiamo parlato con l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto
Amianto friabile nelle coibentazioni delle tubazioni delle cantine, camini e serbatori d’acqua rivestiti di eternit. Questo è stato riscontrato dai tecnici ai quali è stata assegnata la procedura del piano di demolizione del ponte Morandi a Genova.
Un rischio amianto altissimo per l’abbattimento dei tronconi rimasti del ponte Morandi e della case che li circondano che vanno eseguiti con massima prudenza.
“È assolutamente necessario confinare gli abbattimenti, per evitare che la nube tossica invada la città. Le fibre di amianto causerebbero mesoteliomi e cancro al polmone ed altre patologie dell’amianto. Le macerie, confinate, vanno poi irrorare con liquidi aggregati per diminuire il rischio di aerodispersione delle fibre di amianto”.
E’ il commento del presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avvocato Ezio Bonanni pioniere dalla fine degli anni ’90, nella tutela degli interessi delle vittime amianto e non solo.
L’intervento dell’Osservatorio Nazionale Amianto
L’ONA prosegue nel suo impegno per la prevenzione primaria. Evitare ogni forma di esposizione alla fibra killer dell’asbesto amianto detto anche eternit e per coloro che sono stati già esposti sostiene la necessità di controlli sanitari per la diagnosi precoce e ancora ha costituito un pool di legali per il riconoscimento dei diritti dalla rendita Inail fino al prepensionamento e al risarcimento dei danni.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito un servizio di
SERVIZI GRATUITI ASSISTENZA ONA
L’osservatorio nazionale amianto offre servizi legali e medici gratuiti per le vittime amianto. Per maggiori informazioni contattare il numero verde 800034294, oppure consultare: www.osservatorioamianto.com, www.eziobonanni.com, www.onanotiziarioamianto.it