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Politica, 5 i ministri presenti oggi all’iniziativa “Prima le idee, l’Europa dei Conservatori” in programma a Castel Gandolfo

Sono cinque i Ministri che hanno preso parte ieri all’iniziativa “Prima le idee, l’Europa dei Conservatori” promossa a Castel Gandolfo dal deputato di FdI Andrea Volpi, in collaborazione con il gruppo di FdI alla Camera ed il presidente della Federazione di Fratelli d’Italia della provincia di Roma, il senatore Marco Silvestroni. Il primo ad intervenire è stato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “La cultura in Italia- ha detto- è anche un grande fattore di sviluppo, l’Italia è stata in un certo senso baciata dalla storia che ci ha lasciato tantissimo e noi abbiamo il compito non soltanto di valorizzare ma anche di sviluppare tutto questo. Nei primi sette mesi al ministero io mi sono impegnato per sbloccare enormi risorse che andranno a migliorare anche l’offerta di servizi del nostro Paese. Per esempio, contiamo di raddoppiare lo spazio espositivo di tre grandi musei uno al Nord la pinacoteca di Brera di Milano, uno al centro, gli Uffizi, con l’apertura delle due ville medicee di Careggi e di Montelupo fiorentino, e il museo archeologico nazionale di Napoli”.

Dalla cultura al Made in Italy il passo è breve come ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso:Il disegno di legge sul Made in Italy che ho presentato in consiglio dei ministri – ha sottolineato Urso – ed ora all’attenzione del Parlamento è uno spartiacque tra i primi sei mesi in cui abbiamo dovuto fronteggiare l’emergenza con diversi decreti legge talvolta emergenziali che derivavano dall’incuria nella politica industriale di questo paese che risale a oltre 10 anni. In questo disegno legge organico – ha proseguito Urso – passiamo dal Fondo sovrano per finanziare le nostre imprese di eccellenza, al liceo del Made in Italy che formerà le competenze necessarie per il sistema industriale italiano convincendo i 3 milioni di giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un lavoro a realizzarsi nella vita produttiva del nostro paese”.

A Prima le idee ha preso parte anche il Ministro dello Sport Andrea Abodi e nel suo intervento ha parlato di Sport in Costituzione, del problema delle infrastrutture sportive e dei Giochi della Gioventù: “Torneranno i giochi della gioventù- ha sottolineato Abodi- Penso che queste opportunità vadano vissute, pensate e organizzate con amore. Inizieremo con poche competizioni, perché secondo me l’importante era ricominciare, poi li faremo tornare a quello che erano o forse a qualcosa di più.I giochi, oltre a essere un appuntamento sportivo, possono rappresentare un appuntamento di educazione civica, nel senso più allargato, parlando di salute, ambiente, legalità, pari opportunità, disabilità. È un progetto ambizioso che stiamo immaginando tra tanti colleghi, segno di quanta forza educativa e culturale abbia lo sport”.

A Castel Gandolfo è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: “Basta – ha detto- con il pregiudizio ideologico secondo il quale lavorare in agricoltura è penalizzante. Essere un agricoltore, oggi, significa fare un’esperienza in un settore di eccellenza. Perché’ l’agricoltura non è zappa e sudore ma tecnologia, ricerca e modernità. L’Italia, infatti, esporta il 70% della sua logistica agricola. Dobbiamo essere consapevoli che frequentare un istituto agrario per intraprendere poi questo percorso lavorativo non è una scelta perdente: è esattamente il contrario, come dimostrano i redditi elevati e le ottime percentuali di occupabilità a un anno dal diploma”.

L’ultimo appuntamento della giornata ha visto protagonista il ministro alla Salute Orazio Schillaci. Queste le parole dell’ex rettore dell’Università di Tor Vergata: “Siamo impegnati a introdurre una riforma complessiva della sanità, che mira alla riorganizzazione dei servizi, al miglioramento della presa in carico delle persone e dell’accesso alle cure. Stiamo lavorando per valorizzare i professionisti sanitari e sociosanitari. Abbiamo ereditato una situazione difficile con evidenti segnali di sofferenza, una medicina, quella del territorio fragile e segnata da forti disuguaglianze e disomogeneità. Dobbiamo fare i conti con lunghe liste d’attesa e condizioni di lavoro nella sanità pubblica ai limiti della sostenibilità. Cosa stiamo facendo? Per il triennio 2023-2025 abbiamo messo a disposizione 8 miliardi e mezzo di euro. Nel decreto 34, in tema di sicurezza, abbiamo introdotto la procedibilità d’ufficio e pene più severe per chi aggredisce operatori sanitari e sociosanitari. Per quanto riguarda il Territorio – ha concluso Schillaci- ci sono 7 miliardi del PNRR, quasi la metà dei fondi destinati alla Missione Salute, destinati alla riforma dell’assistenza territoriale. Fondi che servono a dotare il territorio delle infrastrutture necessarie”.

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