Ecco farsi avanti l’ennesimo campione dell’italianità sparsa per il mondo, un novello Giuseppe Garibaldi, in marcia trionfale da San Paolo a Rio per assumere la Presidenza del Brasile. Di destra o di sinistra, Jair Messias , nato a Glicerio nel 1955, ha un cognome italico, Bolsonaro, che gli deriva dal padre Geraldo, veneto ed un cognome di riserva, Bonturi, quello della madre Olinda, toscana, che lo rafforza nella appartenenza a quella presenza fondativa, che i nostri emigrati hanno onorato e sviluppato con intrapresa strategica e duro lavoro tra il XIX al XXI secolo. Il 28 ottobre ci sarà un ballottaggio dall’esito pressoché scontato, stando al quarantasei per cento del primo turno in capo a Bolsonaro. Con il “calabrese” Mauricio Macri, peraltro sportivo, ex vertice del Boca Juniors, alla Presidenza in Argentina e l’abruzzese Mike Pompeo, Segretario di Stato negli USA, si va rafforzando l’idea che gli italiani contino di più negli altri continenti , che non in Europa e che comunque fuori dai patri confini siano capaci di performance straordinarie. Ecco perché io confido molto sugli “Erasmus” e i “Millenar”, che nei prossimi anni siano capaci di restituire qualità e vigore anche al povero onusto e consunto Italico Stivale.