fbpx

Pensioni, non è ancora tutto perduto: nuovi aumenti previsti nel nuovo anno, cosa accadrà

Buone notizie sul fronte delle pensioni in quanto previsti nuovi aumenti nel corso dell’anno: ecco gli importi.

Sebbene si sia parlato di incrementare le pensioni – e di fatto qualche piccolo accrescimento c’è stato seppur di pochi euro – l’insoddisfazione da parte dei cittadini è palese. Ci si auspica che il 2025 porti con sé importanti novità affinché incidano, in modo positivo, sul tenore di vita.

Barattolo con monete e freccia verde
Pensioni, non è ancora tutto perduto: nuovi aumenti previsti nel 2025, cosa accadrà – lecodellitorale.it

In effetti la situazione potrebbe rivelarsi favorevole fin da subito perché, sempre più frequentemente, si vocifera di aumenti significativi. Tuttavia, difficile dare certezza in questi casi ma, per fortuna, non tutto è perduto. Anzi, a breve, dovrebbero annunciare i nuovi importi.

Difatti l’attesa è palpabile nell’aria e i pensionati si domandano quale sia il momento più propizio perché avvenga questo scatto. Perciò si vogliano fornire informazioni esaustive a riguardo al fine di apportare un po’ di chiarezza. Come anzidetto, nulla è confermato, ma, chissà.

Aumenti pensioni 2025: quando e gli importi previsti

Attualmente le uniche mensilità extra sono la tredicesima e la quattordicesima – quest’ultima non per tutti è accordata in quanto la si concede per quei pensionati titolari di un reddito inferiore a due volte il trattamento minimo. Ad ogni modo trattasi di ‘somme’ aggiuntive già in calendario, quindi regolare.

Persone
Aumenti pensioni 2025: quando e gli importi previsti – lecodellitorale.it

Ebbene, nel corso del 2025 le pensioni potrebbero aumentare ulteriormente grazie al taglio dell’IRPEF. Non a caso il Governo sarebbe tuttora intenzionato a ridurre le imposte sui redditi. Ad oggi l’aliquota per la parte del reddito stesso compresa tra € 28.000 e € 50.000 si attesta intorno al 35%.

Dunque utilizzando, oltretutto, le risorse provenienti dal Concordato Preventivo, si vorrebbe portare l’aliquota medesima al 33%. Ora non ci sono fondi per effettuare questa operazione, magari in primavera qualora chi avesse aderito al concordato potrà aderire alla sanatoria che consentirà di non ricevere accertamenti fiscali per il quadriennio 2018-2022.

Se rientrassero tutti coloro che hanno accettato il suddetto concordato, nelle casse dello Stato entrerebbero circa € 3.000.000.000 quindi il taglio dell’IRPEF diverrebbe tangibile e, contestualmente, vi sarebbe la disponibilità economica sufficiente per aumentare le pensioni. Ma qualche dubbio trapela.

Infatti, rimanendo nel campo delle ipotesi, bisognerebbe capire quando il fatidico taglio potrebbe decorrere: dal momento dell’approvazione o a partire da gennaio 2025? – in quest’ultimo caso, tra l’altro, verrebbero saldati anche gli arretrati. Ad ogni modo, come più volte ribadito, sono solamente congetture.

Si rimane in attesa di nuovi aggiornamenti, sperando che giungano liete notizie quanto prima. Nel frattempo messe in pagamento le pensioni di gennaio che prevedono qualche piccolo aumento per effetto della rivalutazione 2025.

Gestione cookie