La pasta venduta in Italia rischia di finire sul tavolo dell’Antitrust e delle Procure della Repubblica. Il Codacons, a seguito delle denunce di speculazioni lanciate da Coldiretti, sta infatti studiando un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza e alla magistratura penale affinché accerti possibili illeciti sull’andamento dei listini al dettaglio.
“Oggi la pasta è rincarata in media del 18,2% rispetto allo scorso anno, con ricadute pari in media a +25,5 euro annui a famiglia – spiega il presidente Carlo Rienzi – Aumenti dei listini che, tuttavia, non sembrano giustificati dall’andamento delle quotazioni del grano. E’ necessario quindi verificare cosa, nello specifico, determina incrementi così forti dei listini, e se vi siano anomalie sul mercato tese a mantenere elevati i prezzi al dettaglio di un prodotto molto presente sulle tavole degli italiani, al punto che ogni cittadino consuma circa 23 chili di pasta all’anno”.
Rincari che, secondo il Codacons, potrebbero configurare l’ipotesi di cartello anti-concorrenza e la fattispecie di manovre speculative su merci.