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Papa, Dio irritato per le guerre di chi si dice cristiano, la fede non autorizza la violenza

Papa Francesco, nel corso dell’omelia pronunciata in occasione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo, ricorda che “non mancano oggi notizie tristi e preoccupanti”. Eppure, dice il Pontefice, “se prestiamo orecchio alle inquietudini del tempo che viviamo, a maggior ragione dobbiamo interessarci di ciò che fa soffrire il Signore. Nella società del tempo del profeta, era diffusa la tendenza – purtroppo sempre attuale – di considerare benedetti da Dio i ricchi e coloro che facevano molte offerte, e disprezzare i poveri – osserva Francesco -. Ma questo è fraintendere completamente il Signore. Gesù proclama beati i poveri e nella parabola del giudizio finale si identifica con gli affamati, gli assetati, i forestieri, i bisognosi, i malati, i carcerati. Dio soffre quando noi, che ci diciamo suoi fedeli, anteponiamo la nostra visione alla sua, seguiamo i giudizi della terra anziché quelli del Cielo, accontentandoci di ritualità esteriori e rimanendo indifferenti nei riguardi di coloro ai quali Egli tiene maggiormente”, prosegue il Papa che ammonisce: “Il Signore è ‘irritato’ per la violenza commessa verso il tempio di Dio che è l’uomo, mentre viene onorato nei templi costruiti dall’uomo – sottolinea Bergoglio -. Possiamo immaginare con quanta sofferenza debba assistere a guerre e azioni violente intraprese da chi si professa cristiano”.

Papa Francesco, ricordando la conversione di San Paolo, sottolinea che “ci sono ancora coloro che ritengono di sentirsi incoraggiati o almeno autorizzati dalla loro fede a sostenere varie forme di nazionalismo chiuso e violento, atteggiamenti xenofobi, disprezzo e persino maltrattamenti verso coloro che sono diversi”. Tuttavia, ammonisce il Pontefice, “la fede, con l’umanesimo che ispira, deve mantenere vivo un senso critico davanti a queste tendenze e aiutare a reagire rapidamente quando cominciano a insinuarsi”. Per questo motivo, “sull’esempio dell’Apostolo Paolo”, dice il Papa, “dobbiamo opporci alla guerra, alla violenza, all’ingiustizia ovunque s’insinuano. Di fronte alle varie forme di disprezzo e razzismo, di fronte al fraintendimento indifferente e alla violenza sacrilega, la Parola di Dio ci ammonisce: ‘Imparate a fare il bene, cercate la giustizia’. Non basta infatti denunciare, occorre anche rinunciare al male, passare dal male al bene. Ecco che l’ammonimento è volto al nostro cambiamento”, conclude Bergoglio.

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