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ONA. L’Italia si mobilita nella lotta all’amianto: un impegno per ora e per sempre.

Cittadini e lavoratori accolgono l’invito dell’Avv. Ezio Bonanni e segnalano i siti contaminati, le malattie da amianto e i casi di malasanità e malagiustizia.

Sono sempre più numerosi i cittadini che accolgono l’invito dell’Osservatorio Nazionale Amianto e continuano a mobilitarsi per segnalare siti contaminati da amianto, casi di patologie asbesto-correlate, a sostenere la ricerca scientifica e i volontari, che in ogni luogo, nelle fabbriche, nelle scuole, nei luoghi pubblici, nelle associazioni continuano a chiedere a gran forza il rispetto della legalità, la tutela della salute, la interdizione delle condotte dannose e la repressione dei reati.

Molte, troppe volte, la salute e la vita umana sono state sacrificate al profitto e i crimini contro l’umanità (così deve essere classificato il genocidio delle malattie da amianto): è giunta l’ora della bonifica, delle terapie, dei risarcimento e della punizione dei colpevoli, ma soprattutto anche di una giustizia sollecita ed efficace.

Non possiamo tollerare questa totale impunità, assicurata ai carnefici dell’amianto.

Il Capo dello Stato, sempre presente alle commemorazioni alle vittime del lavoro, non si è pronunciato sugli omicidi con amianto: queste fibre che bucano i polmoni, che provocano asbestosi, cancro e morte, e che ancora sono presenti nei luoghi di vita e di lavoro.

Cosa fanno le istituzioni?

Cosa dice il Capo dello Stato?

La mobilitazione deve essere permanente, come lo scorrere dell’acqua su un fiume. E’ vero che nulla si crea e nulla si distrugge nell’acqua, così come la vita umana, ma se c’è un essere umano non può essere assassinato, non si possono somministrare le fibre in modo inconsapevole e vigliacco ad esseri umani, e provocarne la morte dopo 20, 30 e 40 anni, e qualche volta anche quella dei suoi familiari, in particolare delle mogli, colpevoli soltanto di aver lavato le tute dei mariti.

E’ in corso una campagna di sensibilizzazione anche per aumentare le adesioni all’Osservatorio Nazionale Amianto perché sia capillarmente ancora più presente con uomini e donne, giovani e adulti, in tutte le città, in tutte le province in tutte le regioni, ma soprattutto in tutti i luoghi di vita e di lavoro.

“Sono stati compiuti significativi progressi in termini di sensibilizzazione, rispetto al rischio amianto, ma non basta, occorre la bonifica (per evitare ogni forma di esposizione e quindi di future patologie e futuri decessi: solo così si possono battere definitivamente le malattie da amianto), la diagnosi precoce, la terapia e cura (solo così si possono raggiungere i migliori risultati per chi è stato ed è contaminato dalle fibre killer), e il riconoscimento dell’origine professionale delle patologie (per l’accredito delle rendite e il risarcimento dei danni e al tempo stesso la punizione dei colpevoli e il dato epidemiologico – prevenzione terziaria)” dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Nazionale.

Per poter aderire all’ONA è necessario compilare un modulo che va riconsegnato al Rappresentante Territoriale dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus, inviarlo per e-mail all’indirizzo osservatorioamianto@gmail.com, oppure per posta presso la sede nazionale ONA Onlus, Via Crescenzio, n. 2, Scala B, int. 3 – 00193 Roma.

Per maggiori informazioni e per scaricare il modulo è possibile consultare il sito istituzionale, alla pagina Aderisci.

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