«Ho ucciso io Leonardo, mio fratello non c’entra». E’ quanto dichiarato ai carabinieri da Adam Ed Drissi, accusato di essere l’autore dell’omicidio di Leonardo Muratovic, il pugile di 26 anni ucciso da una coltellata al petto domenica davanti il locale Bodeguita.
Con lui ad accompagnarlo in caserma, il fratello Ahmed Ed Drissi. Entrambi martedì sera si sono presentati presso la stazione dei Carabinieri di Roma Gianicolense riferendo di avere delle responsabilità sulla terribile vicenda. A seguito della loro confessione, e dell’indagine della squadra mobile e del commissariato di polizia di Anzio, che hanno svolto l’immediata attivitá investigativa, il pm Vincenzo Bufano, ha deciso per il loro fermo e li ha fatti trasferire nel carcere di Velletri, in attesa dell’udienza di convalida che si terrà oggi in carcere davanti al gip, al pm e all’avvocato Serena Gasperini.
Nati e cresciuti ad Anzio, nella zona dello Zodiaco, figli di genitori emigrati dal Marocco, i due fratelli sono ritenuti responsabili del reato di omicidio in concorso. Adam, 20 anni, anche lui con la passione per il pugilato, lavorava come aiuto cuoco, il fratello Ahmed, invece, di 25 anni, lavorava come pizzaiolo. Proprio lui davanti ai militari ha più volte dichiarato di essere innocente e di non aver ucciso Leonardo: «Sono venuto per dimostrare la mia innocenza».