Ruggero Alcanterini 3 marzo 2021
XVII GIOCHI OLIMPICI – ROMA 1960 – IL DOVERE COMPIUTO (125a puntata) CANOTTAGGIO – RENZO OSTINO ( Torino 7 May 1936 – Torino 19 April 2020) A 24 anni, aveva preso parte alla gara del Due Con, insieme a Giancarlo Pirretta e Vincenzo Bruno, nel ruolo di timoniere, ottenendo il quinto posto nella finale. Come i compagni d’equipaggio, portacolori della Canottieri Armida Torino, ha ottenuto anche due medaglie d’argento nei Campionatio Europei di Poznan nel 1958 e di Macon nel 1959. In occasione del “Cinquantesimo” fu scritto:
La Canottieri Armida a Roma 1960
ROMA, 25 agosto 2010 – Alle Olimpiadi di Roma 1960 la Canottieri Armida schierò un equipaggio nel ‘due con’ formato da Renzo Ostino, Gian Carlo Piretta e il timoniere Vincenzo Bruno. La storia di questo equipaggio è assai singolare, poichè al posto di Piretta doveva partecipare Giovanni Anselmi con cui Ostino e Bruno avevano conquistato la medaglia d’argento ai due precedenti Europei (a Poznan 1958 e a Macon 1959) e il titolo italiano dal 1956 al 1959.
Ma a quindici giorni dall’inizio delle Olimpiadi, Anselmi ebbe una fastidiosissima orchite. L’allora allenatore della nazionale chiese all’Armida di far salire un compagno di Ostino sulla barca e venne scelto Piretta. Il due con dell’Armida era uno dei favoriti per la vittoria finale. Questa scelta fu “curiosa” e chissà cosa veramente successe. Ostino divenne poi Presidente dell’Armida, ma di questo episodio, diede sempre la versione ufficiale. La verità su cosa
veramente accadde resta ancora un piccolo mistero.
Per la cronaca l’equipaggio Italiano si qualificò per la finale e giunse poi quinto (vinse la Gemania, seconda la Russia, terzi gli Stati Uniti). Oggi la maglia olimpica, che indossò Renzo Ostino alle Olimpiadi, è un prezioso dono e campeggia nel salone dell’Armida come splendido ricordo di una indimenticabile Olimpiade. A Renzo, a Gian Carlo, a Vincenzo e allo sfortunato Giovanni, un grandissimo abbraccio da tutta la Canottieri Armida.
TORINO 20 aprile 2020. La sua barca, in legno, campeggia nella sala da pranzo della Società Canottieri Armida. Così come la maglia olimpica, omaggio a grandissime emozioni vissute e regalate. Sono i ricordi più intensi di Renzo Ostino protagonista alle Olimpiadi di Roma del 1960 nel “due con” che si è spento in ospedale ieri, all’età di 84 anni. E’ stato presidente dell’Armida per otto stagioni, dal 1992 al 2000.
Renzo Ostino arrivò all’Armida nel dopoguerra. Non c’erano ancora i campionati del mondo, il suo equipaggio del “due con”, con timoniere, era composto da atleti appartenenti agli stessi colori sociali, cioè di un solo club. Con Ostino vogava Giovanni Anselmi e il timoniere era Vincenzo Bruno. Vinsero la medaglia d’argento ai due precedenti Europei (Poznan 1958, Macon 1959) e il titolo italiano dal 1956 al 1959. Arrivò l’Olimpiade, erano i favoriti per la vittoria finale. «Forse l’Olimpiade più bella, quella chi si svolse a Roma – prosegue Favero – Solo che a due settimane dalla regata al canottiere Anselmi venne un’orchite. In accordo con l’allora allenatore della nazionale fu fatto salire in barca Gian Carlo Piretta». Un cambio improvviso che non giovò alla prestazione della barca. «Non si sbottonò mai sulla versione ufficiale – prosegue Favero – La verità di cosa fosse accaduto realmente resta, e resterà, un mistero». L’equipaggio italiano arrivò quinto assoluto. «Dopo quel risultato, Ostino smise di remare, ma restò all’interno dell’Armida. Dopo le Olimpiadi studiò e fondò un’impresa che produceva freni per la bici. Non tornò mai più in barca.» —