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NOTA DEL DIRETTORE – CONTI SENZA OSTE

NOTA DEL DIRETTORE – L’ATTUALITA’ DI QUANTO SCRITTO DA ME UN ANNO FA SI COMMENTA PROPRIO CON GLI SVILUPPI DELLA CRISI DI GOVERNO IN CORSO… IN CERTI MOMENTI, BISOGNEREBBE AVERE IL CORAGGIO CIVILE DI AMMETTERE GLI ERRORI E RIPARARLI PRIMA CHE POI… CONTI SENZA OSTE – Passare la notte ad elucubrare sui come e perché, sul senno di poi, sul significato di numeri e percentuali… In definitiva, i risultati delle consultazioni per Calabria ed Emilia Romagna sono stati chiarissimi per la definizione dei nuovi governi regionali ed altrettanto per quello nazionale. E’ evidente che la tendenza è quella del riaggregarsi per poli e che ogni orientamento diverso con leggi ed orpelli, non farà altro che forzare, tentare di mandare contro corrente una giusta tendenza naturale delle libere opinioni e dei consensi. Dunque? Beh, è evidente che il Movimento/partito delle 5 Stelle ha perso di colpo gran parte di quel che le restava del patrimonio consolidato nelle elezioni nazionali del 2018 al nord, come al sud e dubito che altrettanto sia per il centro, compreso il Campidoglio, che nel 2016 era stato conquistato con un risultato bulgaro. Come accennava giorni fa Di Maio nella sua “orazione” al Tempio di Adriano, qui si tratta di decidere se vivere o morire, senza l’assistenza illuminante di Gianroberto Casaleggio, quindi di continuare a fornire o meno il supporto alla coalizione con il Partito Democratico e al Presidente Giuseppe Conte, in una condizione di oggettivo disagio, che con le prossime consultazioni di primavera potrebbe addirittura aumentare, insieme al peso stesso del PD. Dunque, mentre Stefano Bonaccini e Jole Santelli festeggiano, le Sardine si preparano ad occupare lo spazio movimentista nel resto d’Italia e Salvini riflette sui pro e i contro degli esiti emiliano romagnoli, l’oste si appresta a stilare il conto e si stratta di un “salato” a base di flussi migratori straordinari dalla Libia in guerra, di mobilità aerea, ferroviaria e stradale in crisi, di zone terremotate e degradate in abbandono, di industrie e mondo del lavoro snaturate da gestioni e iniziative improprie, dallo sport cacciato nel limbo di un tentativo di riforma incompiuto, da un welfare inadeguato per disabili e pensionati, peraltro dimenticati e ghettizzati al compimento dei settantacinque anni… Lasciando perdere il mostruoso disavanzo statale, costantemente alimentato dal sistema usurario internazionale, il nostro oste ha le tasche piene di ordini sconclusionati piuttosto che pretenziosi e prima che poi presenterà il conto, non soltanto economico.

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