fbpx

Nettuno: resettare tutto e tornare alle esigenze della città

Non si può negare che l’attuale situazione politica nettunese fornisca ampio materiale per la categoria dei giornalisti. Ci sono molte “penne” locali che hanno decisamente aumentato la mole del proprio lavoro, sfruttando appieno la crisi dell’amministrazione cinquestelle, che ha fornito numerosi spunti. Chi vi scrive va controcorrente e auspica da cittadino e decisamente non dall’ottica del giornalista, che si ponga fine in modo definitivo a questo teatro dell’assurdo, in cui si sta superando ogni limite. A breve per motivi di lavoro dovrò intervistare sia l’ex vicesindaco Daniele Mancini che l’ex sindaco Angelo Casto e chiederò a entrambi espressamente che si abbassino i toni della disputa. Non c’è giorno che non passi senza un’invettiva, una lettera dai toni drammatici o una conferenza, e nelle quali continuano a dilatarsi all’infinito alcune spaccature che ormai hanno toccato punte di acrimonia fuori dall’ordinario. Per quanto mi riguarda non voglio neanche scadere nella retorica e invitare tutti a un generico e vuoto “volemose bene”, ma ritengo da osservatore e da cittadino sia arrivato il momento di mettere un punto. Non è mio compito stabilire dove sia il giusto e quali siano le eventuali colpe o punti di forza del “clan” Casto da una parte o di quello di Mancini, ognuno avrà avuto modo in modo autonomo di farsi un’idea. Peraltro va detto che l’amministrazione pentastellata era nata sotto i migliori auspici e ha potuto contare su un ampio consenso popolare e sulla qualità indiscutibile di alcuni assessori e consiglieri comunali. Professionisti di spessore che hanno fornito in alcune fasi un apporto decisivo per risolvere alcuni nodi della città. Nelle ultime settimane si è registrato un inquietante crescendo rossiniano di recriminazioni, personalismi e beghe di ogni genere. La politica con la P maiuscola ci ha sempre insegnato a bandire i personalismi e al rispetto degli avversari, in questo caso questo sacro comandamento è stato violato più volte. Il mio appello finale è il seguente: signori, tornate a svolgere con dignità i vostri mestieri e se lo riterrete opportuno a occuparvi di politica, ma chiudete il sipario su questa vicenda. Lasciate il commissario prefettizio svolgere il suo ruolo in autonomia, i cittadini finalmente ve ne saranno grati.

Gestione cookie