– Erano ormai dieci anni che ci mancava. Silente smaltiva il tempo della sua memoria, del suo talento, del suo fulvo splendore. Combattere la perversità dell’Alzheimer è duro, difficile, pressoché impossibile e non è detto che questa calamità si abbatta su di noi in conseguenza degli anni. Credo si debba fare molto e ancora di più in ogni caso per conservare il valore della memoria e in particolare di quelli che ne sono i fortunati portatori, nell’interesse di ognuno. Rispettare e tutelare i super adulti, quelli della quarta età, dovrebbe essere un imperativo e invece… Invece, provate a prendere una qualsivoglia iniziativa, dalla più banale con banche e assicurazioni, acquisti di beni… O siete dei paperoni, oppure nisba! I diritti a chi ha superato gli “ottanta” sono drasticamente negati, mentre rimangono tutti i doveri e gli obblighi. Forse, oltre agli encomi e i coccodrilli (a tempo debito) meriteremmo la tutela del legislatore e un sistema istituzionale attento e responsabile, un fondo di garanzia, che liberi cinici operatori da imbarazzanti dinieghi. Ma anche l’utopia rischia di essere inquadrata tra le patologie incurabili, seppure noi non ci arrendiamo, come non si è mai arresa la “pantera” Milva, che ricordo mia splendida coinquilina del primo piano, in vista di Monte Mario, nell’olimpico 1960, a Roma.