La città di Messina è stretta nella morsa dell’amianto dal terremoto del 1908. L’avv. Ezio Bonanni, presidente ONA chiede l’intervento dello Stato.
L’ONA interviene con l’Avv. Ezio Bonanni che rivolge un appello al nuovo governo del cambiamento perché ci sia un intervento dello Stato a sanare la situazione della baraccopoli ancora presente nonostante sia passato più di un secolo dal terremoto che stravolse la città di Messina.
Ancora circa 8.000 cittadini vivono nelle strutture post-terremoto del 1908 realizzate in amianto che provoca tutta una serie di patologie (asbestosi, mesotelioma, cancro del polmone, delle ovaie, della tunica vaginale del testicolo, etc.).
Anche in Sicilia e in particolare a Messina sono stati registrati nuovi casi di mesotelioma e patologie asbesto correlate. Per questi motivi l’ONA ha istituito lo Sportello Amianto telematico con cui i cittadini possono chiedere l’assistenza gratuita.
L’ONA fornisce assistenza gratuita, prima di tutto medica e poi legale in attesa dell’intervento governativo.
«In particolare si guarda con apprensione alla presenza dell’asbesto, che prova tutte queste terribili patologie, che colpiscono anche i cittadini di Messina» dichiara Antonio Dal Cin del coordinamento nazionale ONA e coordinatore dello Sportello Amianto dell’ONA.
Tra i rischi maggiori vi sono quelli dell’asbestosi. L’asbestosi è una forma di fibrosi interstiziale polmonare causata dall’esposizione all’amianto. È una conseguenza molto più frequente dopo esposizione all’amianto anche rispetto al cancro.
Per molti anni la polvere di eternit e quindi di amianto, è caduta velenosa e copiosa sulle baracche: tavoli, letti, bagni tutti contaminando tutto.
È stato lo stesso sindaco di Messina Cateno De Luca a pubblicare qualche giorno fa su Facebook il certificato medico di un baraccato ammalato di asbestosi.
L’azienda sanitaria e il comune si sono impegnati a svolgere le verifiche in tutte le 2200 famiglie che vivono in queste installazioni realizzate con amianto, però questo è ritenuto dall’ONA insufficienti ed è per questi motivi che Calogero Vicario, coordinatore regionale ONA Onlus in Sicilia, rivolge un pressante appello al presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Avv. Giuseppe Conte, affinché intervenga in urgenza per la città di Messina come per il resto della Sicilia, chiusa nella morsa dell’amianto.
Un’ordinanza del sindaco stabilisce che entro il 31 ottobre l’intera “baraccopoli” venga sgombrare e poi rasa al suolo entro il 31 dicembre. L’ordinanza si basa sulla situazione di grave rischio per la salute e l’incolumità degli occupanti che devono essere trattati allo stesso modo dei terremotati di altre regioni.
«Staremo a vedere fra due settimane se effettivamente l’ordinanza verrà rispettata e avverrà lo sgombero della baraccopoli con il conseguente collocamento delle famiglie in appartamenti. Il sindaco in merito a ciò ha reso noto che ha avviato il dialogo con rappresentanti di agenzie immobiliari e proprietari di case vuote», dichiarano alcuni abitanti che si sono rivolti all’ONA.
«Riuscire a farcela non è solo una questione di umanità e di presa di coscienza ma anche di fiducia nel futuro, per dimostrare che le cose possono e devono cambiare», conclude l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus.
Dott.ssa Sara Rapisarda