fbpx

Massimo Carlini, presidente SIC: “Ci riuniamo in congresso a Roma per discutere di crisi delle vocazioni e prospettive future

In tutto il Paese mancano i chirurghi: nei pronto soccorso, nei reparti e nelle sale operatorie. I piani di rientro economici degli ultimi anni hanno determinato una progressiva riduzione delle risorse strutturali e umane. “Rispetto alle risorse strutturali – spiega il professor Massimo Carlini, presidente eletto della Società Italiana di Chirurgia – nel decennio 2010-2020 abbiamo assistito alla chiusura di circa 110 ospedali e di oltre 110 pronto soccorso, con una riduzione di 37mila posti letto. Nelle strutture ospedaliere sopravvissute ai tagli mancano 29mila unità lavorative: di queste, 4300 sono chirurghi. Nel 2020 si è registrata una contrazione di 2 milioni e mezzo di ricoveri ordinari e di un milione e 700mila ricoveri di day surgery e day hospital. Parallelamente, sono diminuite anche le prestazioni diagnostiche e ambulatoriali. Tutto questo si traduce in un incremento della mortalità, che nel 2020 è stato pari all’85%. E’ fondamentale contrastare la dilagante crisi di vocazione – sostiene il presidente della SIC – Sempre meno giovani intendono fare il chirurgo, perché hanno di fronte un percorso lungo, costoso e faticoso, al termine del quale non accedono a una professione riconosciuta dalla società, adeguatamente remunerata e tutelata da un punto di vista giuridico-medico-legale. Di questo e di molto altro discuteremo nel corso del 124esimo Congresso Nazionale della SIC, dal 9 al 12 ottobre presso il Cavalieri Waldorf Astoria di Roma. Rifletteremo sulle prospettive future della professione, con una particolare attenzione alle innovazioni tecnologiche e alla chirurgia mininvasiva” – conclude il professor Carlini.
Gestione cookie