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Editoriale

L’Uovo, la Gallina e il Carpe Diem

Dunque, come avrete capito non basta avere spirito di rivincita e gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma occorre avere quel famoso fattore “B” e un tecnico che sappia fare la scelta giusta tra l’uovo e la gallina, ovvero fare le sostituzioni per rinvigorire la squadra nel finale dei due tempi regolamentari o riservarsi l’opportunità per mettere il turbo nei supplementari. Purtroppo per la Juventus e per Massimiliano Allegri la scelta della gallina si è rivelata fatale, perché all’inesorabile calo fisico della squadra ha spostato il baricentro del gioco nella metà campo juventina e all’ennesimo attacco del Real, sotto porta, quel diavolo di Cristiano Ronaldo si è procurato un rigore, un vero e proprio colpo gobbo che ha eliminato la prospettiva dei supplementari e il sogno di rimonta definitiva allo Stadio Bernabeu. E il rigore oltre la zona Cesarini ? Beh se ne parlerà a lungo, ma regola dice che in assenza di “Video Assistant Referee” l’arbitro ha sempre ragione e non c’è barba di Buffon che possa fargli cambiare opinione. E vengo al “Carpe diem”, cui sembra ispirarsi ormai costantemente lo “ sceriffo Donald” o se volete il Super Presidente USA Trump che, dopo aver mostrato le sue pistole a Kim Jong-un, adesso, subito spalleggiato dalla premier britannica Theresa May, minaccia di usarle contro Bashar al-Assad per un altro presunto uso di armi chimiche… In realtà, tutti pensano che Trump cerchi di distrarre l’opinione pubblica americana dalle zingarate del Donald che sopravvive in lui, anche attraverso le novelle vere o false della super porno star Stormy Daniels, che continuano ad occupare pagine e pagine di cronache, che da rosa sono divenute grigie ed ora minacciano di cangiare in nere… E sì, perché il concentrarsi di flotte da guerra, di sottomarini e di portaerei , di missili balistici ad un passo dalle nostre già vituperate coste, non può farci stare tranquilli. Eppure, come se nulla fosse, ai botta e risposta via twitter e a mezzo portavoce tra i vecchi sodali Trump e Putin , con minacce di punizioni bibliche e rappresaglie, dalla spy story al gas nervino di Salisbury alle bombe chimiche su Douma, noi rischiamo di finire nostro malgrado in un pantano, per non dire merdaio, con tutte le scarpe, posto che comunque dalle basi di Sigonella e magari da Aviano sono già decollati gli aerei spia americani. Se il Mediterraneo, arcaica matrice della nostra cultura e nostra Oikoumene, casa comune di genti dell’occidente e dell’oriente, ispiratore della stessa mitologica Europa, continua ad essere oggetto delle peggiori pulsioni, privato di ogni forma di rispetto e ridotto a latrina, anzi peggio, trasformato in fossa comune, dove scaricare, oltre a rifiuti tossici e materiali da guerra all’uranio impoverito, migliaia e migliaia di cadaveri di migranti e fuggiaschi da pretestuosi conflitti, vittime dei nuovi traffici di umani generati da intrighi e velleità di stagione, noi non possiamo cavarcela con il “cerchiobottismo” di Gentiloni , che si augura il prevalere dei sentimenti di pace, pur dando per scontata la convenzionale colpevolezza chimica di Assad e del suo alleato Putin. Non possiamo continuare a sperare nello “stellone” italico e vivere alla giornata, all’insegna del “carpe diem”, come è costretto a fare lo stesso Presidente Mattarella, che oggi inizia al buio la seconda tornata di consultazioni per trovare uno sbocco di Governo alla luce del no contest emerso dalle elezioni politiche del 4 marzo.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

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