Si chiude oggi l’appuntamento marchigiano dell’Accademia Olimpica Italiana con la selezione dei rappresentanti italiani al rituale stage internazionale di Olympia.
Ieri, sull’onda degli annunciati “Stati Generali dello Sport Italiano” per il prossimo novembre, trattando di etica e “governance” dell’olimpismo, ci si era inevitabilmente impattati in un terreno grido di dolore, davvero forte, da parte dei laureandi italiani in “scienze motorie”, destinati ad un binario morto, posto che il nostro Paese centotrentanove anni dopo la riforma De Sanctis, continua ad eludere il sacrosanto diritto all’educazione motoria dei bambini alle materne e degli scolari alle elementari, piuttosto che degli universitari negli atenei.
Questo è l’ennesimo pianto sul latte versato a danno di generazioni e generazioni transitate nella scuola dell’Italia repubblicana, compresa l’attuale vezzosamente appellata “Buona Scuola”.
Il passato futuro della prevenzione salute della nostra collettività, primatista per obesità infantile e non, si è distillato dunque nella “riservatezza” di una sala d’albergo, sotto l’egida accademica dell’AONI, mentre a Rimini si va concentrando la politica “stellata” per discettare su quanto sia “fico” Di Maio, mentre in ogni dove si discute sempre di politica e di “religione” del proporzionale, piuttosto che del maggioritario corretto a base di porcellum, rosatellum e italicum, mirando al traguardo elettorale del prossimo anno.
Lo sport delle Federazioni e del CONI, senza nemmeno un segnale di fumo da parte del MIUR, si è riunito un po’ più a sud, tra Senigallia ed Ancona, con una kermesse dedicata ai ragazzi tra i dieci e i quattordici anni, espressione di quarantaquattro discipline diverse per storia, pratica, diffusione e censo, mettendo insieme allegramente il golf con la ruzzola, in Piazza a Senigallia, dove gli eredi in linea più o meno diretta di quel che rimane dei “novecenteschi” Giochi della Gioventù hanno sfilato “in fila per sei con il resto di due”, per poi assistere all’arrampicata dei “gatti” sulla facciata del Collegio intitolato a Pio IX, di certo ingrugnito per l’insopportabile coabitazione con il titolare della Piazza, Giuseppe Garibaldi.
I concittadini “seigalliesi” di Giuseppe Maria Mastai Ferretti non hanno risparmiato sul sole radioso e sul mare azzurro, che hanno ispirato al contempo la Festa internazionale “ Pane Nostrum” e quella delle “merendine” di supporto sostanziale a “Vivi il tuo Sogno”, Trofeo CONI 2017, che ha onorato la memoria di chi amava il gioco del pallone con bracciale, come appunto il giovane Mastai, futuro Papa e il poeta Giacomo Leopardi, recanatese come il tenore Beniamino Gigli, lottatore e pesista prima di passare agli acuti della lirica.