fbpx

L’insostenibile leggerezza dell’essere

L’insostenibile leggerezza dell’essere (Nesnesitelná lehkost bytí) è un romanzo di Milan Kundera scritto nel 1982 e pubblicato per la prima volta in Francia nel 1984. Milan Kundera (Brno 1 aprile1929) è uno scrittore saggista drammaturgo e poeta ceco. Il romanzo, che si svolge a Praga intorno al 1968, descrive la vita degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi nel periodo fra la Primavera di Praga e la successiva invasione da parte dell’Unione Sovietica. La storia si focalizza sul gruppo noto come il Quartetto di Kundera, composto da Tomáš (un chirurgo di fama e successo che ad un certo punto perde il lavoro a causa di un suo articolo su Edipo e anche a causa delle modifiche operate dai redattori del giornale a cui lo ha inviato, dove risulta molto critico nei confronti dei comunisti cechi), la sua compagna Tereza (una fotografa), la sua amante Sabina (una pittrice) e un altro amante di Sabina, Franz (un professore universitario). Questi quattro personaggi vengono seguiti nelle loro vite fino alla fine. Tomáš ha due interessi: il lavoro e le donne. Egli si innamora di Tereza ma non riesce a rinunciare alle sue amanti, e questo rende Tereza estremamente gelosa, ma per la sua debolezza la donna non riesce a ribellarsi e tiene per sé i suoi tormenti, fingendo di non sospettare il tradimento di Tomáš. Sabina è un’idealista, uno spirito libero. Avrà una breve storia con Franz, di cui si innamorerà perdutamente, ma, non avendo il coraggio di stabilire un rapporto serio, fuggirà lasciandolo solo, senza nemmeno una parola di commiato. Franz inseguirà il ricordo di Sabina e sarà proprio questo a portarlo alla morte.
All’origine dell’insostenibile leggerezza dell’essere vi è, per Kundera, l’unicità della vita: Einmal ist Keinmal; ovvero, traducendo letteralmente il proverbio tedesco, ciò che si verifica una sola volta (Einmal) è come se non fosse accaduto mai (Keinmal). Estremizzando l’argomento, l’esistenza e le scelte che ognuno compie nella breve o lunga durata appaiono all’autore del tutto irrilevanti, e in ciò risiede la loro leggerezza. Il contrasto tra questa sfuggente evanescenza della vita, e viceversa, la necessità umana di rintracciare in essa un significato, si risolve in un paradosso insostenibile. Sintetizzando: da un lato vi è la realtà che preme con il suo peso. Dall’altra l’esistenza di chi, più leggero dell’aria, vi si allontana. Non sembra possibile alcun termine di paragone: se la pesantezza è un fardello, non è detto che la leggerezza sia meravigliosa. “L’insostenibile leggerezza dell’essere” è sicuramente uno dei libri più amati di Milan Kundera, sia per il messaggio che lascia, sia per il modo di raccontare i personaggi. La paura dell’abbandono, l’infedeltà, la dipendenza di una donna dal suo uomo, la filosofia dell’eterno ritorno, l’adattamento delle nostre azioni al condizionamento dello sguardo esterno l’invasione della Cecoslovacchia da parte dei russi e la Primavera di Praga. Sono questi gli elementi che si avvicenderanno nelle pagine di questo romanzo che ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile.
Linda Di Benedetto
Gestione cookie