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L’EUROPA DALLA STORIA AL MUSEO ?

Eccomi dunque nella Sala storica degli Orazi e Curiazi, dove Robert Schuman nel 1957 portò alla firma i Trattati di Roma, da cui la Comunità Europea, etc. Sembra incredibile che da una parte una organizzazione di volontari, l’European Fair Play Movement, con 42 Paesi dell’Unione e non, si periti di promuovere a “mani nude” valori, che si suppongono irrinunciabili per il presupposto della pace, come condizione essenziale per la salvezza e la rinascenza, mentre dall’altra “a mani piene” c’è chi si adopera per fare esattamente il contrario, evocando il foul play, il gioco sporco.

Passando tre giorni fa in quello strepitoso luogo d’incontro, che fu il Palazzo dei Conservatori, solo nell’immensità ideale, vi confesso che ho meglio compreso la definizione di Roma, come Città Eterna. In effetti, qualunque altro sito urbano del mondo speculerebbe su tale possibile vanto … Immaginiamo file di visitatori in pellegrinaggio, con tanto di ciceroni a sottolineare quanto in epigrafe. E invece no, sul Campidoglio, tra reperti da capogiro, dalla Lupa con i Gemelli, all’equestre Marco Aurelio, tutto rimane tranquillo e rilassante, nemmeno un visibile minimo cenno a disturbare la sfida fratricida ancora in corso e mirabilmente affrescata dal Cavalier d’Arpino quattro secoli fa, a conferma della millenaria imperturbabile resilienza romana.

 

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