E poi alla fine, gira gira, l’italianità o se volete quel “quid” di qualità in più , che ci rende diversi nell’eccellenza, soprattutto fuori dal contesto nazionale, emerge. E così, dai e dai, il personaggio più controverso e potente del mondo del momento è finito per ricorrere a un basilisco e a un abruzzese, Rudolph Giuliani e Mike Pompeo, figli di immigrati negli USA da Marliana e da Caramanico. Il primo, dopo essere passato alla storia come il Sindaco “sceriffo” di New York, è oggi avvocato d’attacco in difesa di Trump nella più rognosa causa che potesse capitare al Presidente sul piano dell’immagine pubblica e privata, il secondo, dopo essersi fatto un giro da capo della CIA , è oggi il Segretario di Stato che ha rapidamente messo a segno la chiusura della pericolosa crisi con il dittatore-presidente della Corea del Nord, Kim Jong-un e l’avvio della storica pacificazione tra le due Coree, dopo settant’anni di conflitto bellico e politico mai sopito. Questo esempio di Rodolfo e Michele vale per i milioni di italiani che popolano il mondo oltre i patri confini e che fanno grande il nostro Paese fuori dal quadro istituzionale, che invece adesso ci riserva non poche preoccupazioni ed un livello bassissimo di esperienza politico amministrativa, con novecento parlamentari neo eletti e in vacanza a Roma, tra Montecitorio e Palazzo Madama. Forse, per ricostituire una realtà adeguata alla nostra storia ed alla nostra tradizione di Paese guida in Europa e nel mondo , dovremmo far leva proprio sulla ”Generazione Erasmus” e sui figli dei figli dei nostri emigrati temprati dal sacrificio e cresciuti in contesti dove qualità e merito fanno la reale differenza. Forse addirittura non basta far conto sulla nostra “Millenial Generation “, cresciuta nel clima avvelenato degli ultimi venticinque anni, ma occorre fare qualcosa in più: chi avrà però il coraggio e la forza di liberarsi da vecchi tabù e falsi pregiudizi, di guardare con obiettività ad una situazione che non prescinde dal complicato presente e dal conseguente catastrofico e futuro che ci attende, se non cambiamo metodo e atteggiamento?
•Ruggero Alcanterini