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L’editoriale del Direttore: I SOGNI DI SQUINZI

E così Giorgio Squinzi s’è involato per Borea. Non vi nascondo che la straordinaria figura del Patron di Mapei, innovativo Presidente di Confindustria, come di primeggianti compagini di calcio e ciclismo, protagonista e promotore di fair play dentro e fuori del campo, continua ad ispirarmi simpatia, quella mista a tenerezza e stima, che suscitano le persone per bene che, pur di fronte alla crudezza della realtà, al cinismo di base che pervade il mondo, hanno la capacità di sognare e soprattutto di consentirlo agli altri. Sette anni fa, quando eravamo impegnati per il Congresso Europeo Fair Play – EFPM a Verona, gli riservammo molta attenzione e gli dedicammo uno “speciale” di Fair Play News. Certo, in un giorno come questo, in cui l’Organizzazione Mondiale del Commercio sconquassa con danni a prescindere e per l’ennesima volta il mondo dell’economia, autorizzando dazi USA come rappresaglia per “aiuti di stato” a favore di Airbus e in danno di Boeing a sua volta aiutata, il profilo disinvolto e aggressivo del Presidente Trump fa davvero a pugni con l’italica temperanza e la gentilezza dell’industriale chimico, amatore ciclista, mecenate del Sassuolo Calcio, Squinzi. Francamente, pensare che azioni strumentali – di supporto ai pesi e i contrappesi della politica internazionale, palesemente condizionata da questioni interne nazionali – debbano portare allo stravolgimento dell’import/export e della qualità dei consumi, in particolare di eccellenze del cibo, come parmigiano e pecorino, lascia pensare. L’impressione è quella che, come capitò con le armi di distruzione di massa, ipotizzate nella disponibilità di Saddam e “fake” scatenante della scellerata Guerra del Golfo, si finisca per fare dei telefonini Huawei l’argomento strategico per portare alle estreme conseguenze la disputa con il vero competitor degli americani, la Cina con la Via della Seta, oggetto di un indigeribile impegno sottoscritto anche dal Governo Italiano nella sua penultima versione, quella “giallo-verde”. Volete sapere qual’è l’aria che tira e quel ci aspetta dopo la ripartenza dell’indaffaratissimo Segretario di Stato, Mike Pompeo? Beh, una defatigante attività per contenere i danni sull’export del nostro formaggio negli USA, la speranza che qualcuno interceda e ci preservi da danni ulteriori per i nostri interessi su gas e petrolio libico, un aumento delle opportunità per i taroccatori del Made in Italy, una sedazione delle attività in essere con i cinesi, il permanere dello stand by di scambi e affari con la Russia, il fermo ermetico di scambi con il sanzionato Iran, la possibilità che, dopo il disastri di Lehman Brothers nel 2007, scoppi a breve un’altra mefitica bolla dal sistema creditizio al consumo americano …

Ruggero Alcanterini

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