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“Le cattività domestiche” di Giorgio Ghiotti in uscita il 22 novembre 2022

Un libro poetico e detonante in cui Giorgio Ghiotti gioca con i generi e le influenze letterarie

Dopo il successo di Atti di un mancato addio (Hacca 2021), candidato alla LXXVI edizione del Premio Strega del 2022, Giorgio Ghiotti arriva in libreria con Le cattività domestiche, in uscita il prossimo 22 novembre per FVE Editori.

In questo volume l’autore torna alla forma narrativa a lui più congeniale, già sperimentata con Gli occhi vuoti dei santi (Hacca 2019) – che è stato finalista al Premio Flaiano 2020 -, dove raggiunge gli apici e la maturità della sua scrittura: il racconto. Un libro che narra le cattività che ci abitano, le ferite più profonde ma meno sanguinanti, quelle che ci portiamo dietro dimenticando di sanarle e con il tempo, scavano mancanze e vuoti. É proprio in questi spazi che si innesta la scrittura degli undici racconti qui presenti. Come ha scritto in passato Piergiorgio Paterlini, la scrittura di Ghiotti è stupefacente, trasforma scene potenzialmente già viste in continua sorpresa, tuffo al cuore, groppo in gola, struggente rivelazione. Queste pagine ne sono la testimonianza.

La piccola comunità di Occam, stretta attorno al “tesoro” di William e di suo figlio, diventa un coro di voci confuse e dolorose come i ricordi. Una grande alluvione gonfia la laguna fin sopra le case, e la vita è qualcosa da vedere solo in superficie, tra rami d’alberi e cani portati via dalla corrente. Una resa dei conti, quindici anni dopo, una sera a Bologna. Una cugina che ha sempre puntato troppo in alto, ed è l’emblema struggente del fallimento; una nonna che sognava di fare l’attrice senza riuscirci e un’altra che, senza sognarlo, si ritrova involontaria comparsa ne La Classe morta di Kantor; un uomo che, tra sé e l’innocenza, ha una sola colpa: uccidere un gatto. Due fratelli, opposti e imprendibili, affidano a un lucernario la loro giovinezza e a uno scrittore la memoria d’esser stati, forse, davvero felici.

Un libro poetico e detonante: in queste pagine, forse per la prima volta così esplicitamente, Giorgio Ghiotti gioca con i generi e le influenze letterarie. Dalle ambientazioni ispirate a Flannery O’Connor, passando per la tradizione del Real Maravilloso della letteratura ispanoamericana, fino ad arrivare (o meglio tornare) al novecento italiano, con uno dei racconti finali che è, per immaginario e stile, un omaggio ai racconti sulla giovinezza di Gianni Celati.

Una voce non coesa, un coro polifonico che tra virtuosismi di stili e armonie melodiose mantiene il timbro lirico dell’autore, che, in questa raccolta dedicata alle cattività che hanno messo radici profonde in noi, sperimenta tutte le possibilità della parola e dell’immaginazione.

AUTORE

Giorgio Ghiotti (Roma, 1994) è scrittore e poeta. Tra i suoi ultimi libri: Gli occhi vuoti dei santi (Hacca, 2019, finalista ai premi Flaiano e Mastercard), La via semplice (Ensemble, 2020, premio Paolo Prestigiacomo), Atti di un mancato addio (Hacca, 2021), Biglietti prima di andare (Ensemble, 2022). Scrive sulle pagine culturali de «il manifesto».

DATI

Collana: Visionaria | Pagine: 144 | Prezzo: 17 € | ISBN: 979-12-80690-10-4

 

 

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