Un appello agli elettori in favore del voto disgiunto, che potrebbe impedire la vittoria della destra alle elezioni regionali del Lazio. Questo l’auspicio del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Alessio D’Amato, raccontato in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”. Secondo D’Amato, lo scarto tra lui e il candidato di centrodestra, Francesco Rocca, dato per favorito nei sondaggi, è una montagna “scalabilissima. Partiamo dal 34,8 per cento, è una percentuale – ha sottolineato D’Amato – superiore a quella che abbiamo ottenuto con Zingaretti nel 2018. Ora bisogna far capire agli elettori che a differenza delle Politiche qui si sceglie il candidato presidente. Il voto è diretto, libero anche rispetto alle forze politiche di appartenenza”. Per la regola del voto disgiunto, ha spiegato D’Amato, “si può esprimere un voto sul candidato presidente e poi scegliere formazioni politiche che non lo sostengono. Penso naturalmente agli elettori del Movimento 5 stelle, ma anche a quelli di centrodestra preoccupati per un mondo antico che sta riemergendo. Lo stesso che ha portato la sanità del Lazio a nove anni di commissariamento, all’aumento della pressione fiscale, all’impossibilità di assumere 11 mila operatori sanitari”. Per quanto riguarda la candidata del M5s, Donatella Bianchi, “rispetto tutti gli avversari, ma non credo abbia cognizione di cosa sia governare una Regione così complessa come il Lazio, che non il parco delle Cinque Terre”. Sull’alleanza tra sinistra e M5s, il candidato Pd ha commentato che “in politica si prende atto. E prendo atto che il Pd andava bene, tre mesi fa, quando bisognava farsi eleggere in Parlamento”. “Prima del voto – ha aggiunto D’Amato – presenterò buona parte della giunta. Anche nell’ottica del voto disgiunto: chi vota deve conoscere quali saranno gli uomini e le donne che mi affiancheranno”. Su un’ipotetica partecipazione del M5s in giunta “non sbarriamo le porte a nessuno – ha affermato il candidato Pd – l’importante è la competenza. Vediamo, la campagna elettorale è lunga”. Sulla gestione del Covid, secondo D’Amato il governo ha dato segnali “contraddittori. L’ordinanza sulla Cina è giusta, ma servono parole più nette sui vaccini”. Per il 2023 “vanno tenute sotto controllo le varianti” e “proseguire con le vaccinazioni”. Infine, sulla partecipazione di Madame al concertone di Capodanno, il candidato Pd ha affermato: “Mi rendo conto delle questioni contrattuali, del possibile danno per il Comune in caso di disdetta. Ma mi aspetto un segnale di fiducia nella scienza e nei vaccini, dal palco”, ha concluso D’Amato.