A proposito della scritta che ha deturpato un muro in quel di Lavinio, il problema non sta nell’accostamento con il nome della scrittrice Anna Frank, simbolo del martirio nazista subito dagli ebrei, ma nell’intento ultras di offenderla, accomunandola agli odiati avversari dell’AS Roma. La croce uncinata è la firma di chi identifica la propria appartenenza di tifoso deviato e violento con una fazione, che nulla ha a che fare con lo sport di bandiera vissuto spesso in modo sbagliato fuori e purtroppo anche dentro gli stadi, tra le curve contrapposte. Devo dire che l’episodio di Lavinio, esteticamente neutralizzato da un pronto intervento degli operatori comunali, rimane comunque come un segno o meglio un segnale, che deturpa le nostre coscienze di cittadini, che ci pone l’interrogativo di fondo su che tipo di formazione stiamo riservando ai nostri ragazzi, ai futuri cittadini adulti del Bel Paese, che da decenni sono orfani dell’educazione civica e dell’attività motoria, nonché della cultura del rispetto e del fair play nelle scuole primarie. Per il momento si stanno sperimentando campagne, che con successo dimostrano quanto potrebbe essere fatto, ma non si fa. Sembra che il piatto pianga anche su questo versante e non si trovi il mezzo miliardo necessario per una funzione fondamentale della nostra pubblica istruzione. Per il resto, ripiombiamo tra le marginalità, nel degrado delle periferie, tra buche e pattume, non soltanto a terra, ma nelle menti e nei cuori di chi scambia il tifo calcistico con una delle orribili devianze che hanno macchiato in modo indelebile la storia dell’uomo. La definizione di olocausto non sta solamente a significare i milioni di morti innocenti, i percorsi di vita spezzati per moltitudini di famiglie ed intere etnie, ma anche la futilità di tanta barbarie nel Secolo XX quando, condividendo due guerre mondiali, il progresso scientifico compiva evoluzioni geometriche. Il genio e la sregolatezza, la bontà e la cattiveria, la gentilezza e la crudeltà di chi ha fatto al contempo del nucleare soluzione energetica e mezzo di sterminio di massa, di chi in nome della politica e della religione, nel terzo millennio, ancora distrugge l’identità d’interi popoli, è ciò che distingue l’uomo , l’alieno che vive su Gaia con il palese intento di distruggerla. Sembra impossibile che l’assassino di se stesso, protagonista di verità terribili, di azioni senza riparo, sia lo stesso che Dio ha voluto e creato a sua immagine e somiglianza…
Ruggero Alcanterini