La Polizia di stato, in accordo con i Magistrati di Latina, hanno eseguito ordinanze cautelari nei confronti di cinque persone residenti a Monte San Biagio, Fondi, Aprilia e Pomezia. I cinque uomini, dovranno rispondere dei reati di induzione e sfruttamento della prostituzione.
M.A., un 70enne di Monte San Biagio, gestore di un club privé, insieme al suo collaboratore, D.P. 41enne di Fondi, sono finiti agli arresti domiciliari; “assumevano” spogliarelliste e ballerine che poi costringevano ad assecondare i “desideri” dei clienti.
Le donne, di varie nazionalità, in particolare rumene, russe e cubane che avevano bisogno di soldi, dopo essere state assunte, venivano costrette a prostituirsi.
Gli agenti hanno notificato l’obbligo di presentazione alla polizia
giudiziaria anche altre tre persone: il 26enne rumeno B.P.N., residente a Pomezia; il 43enne T.U. di Roma e il 40enne rumeno D.M.F., residente ad Aprilia. Questi sarebbero responsabili del reato di favoreggiamento “per aver aiutato M.A. a eludere le investigazioni nei suoi confronti”.
Tutto è iniziato lo scorso luglio quando, nell’ambito di un altro procedimento penale, una persona ha dichiarato che M.A., titolare del club privé, nel locale faceva prostituire delle donne.
Il club già da tempo era sotto la lente della polizia giudiziaria di Fondi a seguito di numerose segnalazioni. Le donne avrebbero dichiarato di essere state costrette a prostituirsi proprio dal titolare del club, che non esitava a farle picchiare dai suoi collaboratori se “sgarravano “.
Grazie alle denunce e ai riscontri raccolti, che confermerebbero la versione delle vittime, il Pubblico Ministero della procura di Latina ed il Gip hanno autorizzato l’esecuzione delle misure cautelari nei confronti dei cinque soggetti.
Il 70enne è stato fermato proprio nel suo locale di Monte San Biagio, insieme al suo collaboratore e al 26enne di Pomezia, mentre gli altri due sono stati rintracciati nelle loro abitazioni di Roma e Aprilia.