Le pagelle della Juventus dopo la sconfitta contro il Maccabi:
SZCZESNY 5 Vede la palla due sole volte. Alla prima la accompagna nella rete, la seconda la sfiora. Fa 2 a 0, altro non interessa.
DANILO 5 Della serie, se la squadra ha deciso di giocare contro il mister, lui è uno dei principali indiziati. Timido, impacciato, poco reattivo, come se stesse giocando suo fratello (KEAN 6 Cosa sono costretto a fare? Promuovere Moise? Beh, almeno ci mette un po’ di voglia, anche se la tecnica fa a botte con la classe)
BONUCCI 5 Non una volta che lanci con un pizzico di testa. In difesa è la desolazione fatta centrale, si perde tutti quelli che gli passano vicino e chiudere è per lui un verbo che si coniuga con carriera: chiudi e non ti far più vedere. Atzili va a nozze e prenota un contratto in Serie A.
RUGANI 5 In mezzo a tanto sfacelo, sembra il più calato nel ruolo. Come disfa lui… Di fronte ad un’allegra banda di simpatici dopolavoristi, sembra un fuscello in balia dei venti, mentre si trova accerchiato da avversari in area. Però colpisce di testa su corner…almeno servisse.
ALEX SANDRO 4 Arriva sempre sull’avversario, ma in ritardo. Se poi vede scoccare il tiro, si produce in una piroetta per girarsi e guadare l’effetto che fa. Chi ricorda il saltino a girarsi su palla di Dybala contro la Roma? Ecco, su Atzili, uguale. (SOULE’ S.V. Boh, così tanto per cambiare…alla C.d.C. , che non è un poliambulatorio, ma proprio Ca..o di Cane)
CUADRADO 4 Il Piemonte è famoso nel mondo per avere una cucina prelibata in ogni settore dell’arte culinaria. Tra i secondi si devono segnalare particolarmente il brasato, a scelta al barolo o al barbera e…Cuadrado. Non avete capito? Il “bollito”. Brasato e bollito, pari pari a Cuadrado.
PAREDES 3 Ridatelo al P.S.G., dirigenti incompetenti che ci mettete un mese per convincere lo sceicco a privarsi di un autentico campione di primo livello! Era un mistero alla Roma, al P.S.G. attendevano solo i gonzi che lo venissero a cercare. Detto e fatto. Impresentabile in promozione (LOCATELLI 4 Da salvare solo il bel passo felpato con cui accarezza l’erba del campo, degno di un levriero in una mostra canina. In 45 minuti si produce in un paio di lanci alla “qualcuno ci sarà” e poi basta. Involuzione che sa di massimo impegno nel peggiorare)
RABIOT 5,5 Il meno peggio, ma tra i peggiori mai visti alla Juventus. E meno male che i genii del marketing la fanno giocare con razze di maglie improponibili e che si rifiuterebbero di indossare anche i dilettanti del Victoria Ivest. Per lo meno all’estero si fanno comparsate sotto mentite spoglie e non si sparge troppo la vergogna. La Robe di Kappa è qui in via Foggia, ci si va a piedi. E’ italiana, torinese, con la cultura della storia della Juventus, cosa andate in Germania a prendere le maglie, in un Paese i cui abitanti calzano sandali ridicoli sulle spiagge adriatiche, dall’alto del “made in Germany” senza pietà? Adrien girovaga per il campo, pigliandoci qualche volta e qualche volta no, ma provandoci.
McKENNIE 4 L’Allegrata di serata: l’americanino sulla fascia sinistra nel 4 – 4 – 2. Come escludere un giocatore in una mossa. Detto questo, Weston ci mette talmente tanto del suo che il mister lo sostituisce perché troppo ligio alle disposizioni. (KOSTIC 4 Il nulla mescolato col niente, condito da tentativi goffi e velleitari di mettere una palla in mezzo. Altro gioiello del mercato estivo…)
DI MARIA N.G. Usato sicuro? Sicuro che è usato. Dura 20 minuti ed alla prima corsa un po’ forzata, si ferma come un cavallo al trotto che rompe. Lo rivedremo nel 2023, tra recupero e mondiale. (MILIK 4,5 La linea di attacco della Juve deve assomigliare alla Maginot, con la differenza che le sortite alla baionetta non appartengono alle punte in “violaciocco, con sfumature prugna marcita”. Chissà quante volte si sarà chiesto a che sport stia giocando…)
VLAHOVIC 5 Forse tocca la palla di testa 2 volte ed entra in area perché è il caso di farlo in un altro paio di occasioni. Il campo aperto è un miraggio e una palla che una decente è alla pari dei “sogni che son desideri”. Fine delle trasmissioni.
ALLEGRI 4 Anche meno, tanto a lui mica gliene frega. Nella partita più importante della stagione in fatto di introiti e dignità, riserva a Bremer il riposo del guerriero, per conservarlo per sabato, dato che un “ex” nel derby fa sempre comodo. Fa giocare la disperazione difensiva fatta centrale e lo 0 a 0 dura appena 3 minuti. Gioca con una punta sola, immagino per consentire agli israeliani di scorrazzare in lungo ed in largo per sfinirli e colpirli a gioco lungo, col risultato di trovarsi sotto di due reti in in tempo solo. Sbaglia i cambi fino a giocare con 3 punte per non tirare mai in porta. Cosa c’è da salvare, stasera? Nulla, nemmeno il sudore sulle maglie, perché frutto della foga e della frenesia, ma mai di un senso logico delle cose. Le giustificazioni sono finite ed anche il possibile ritiro punitivo farebbe acqua da tutte le parti. Non è negando qualche trastullo da alcova che si raddrizzano i piedi storti o si infonde un pizzico di coraggio a chi sente scottare la palla tra i piedi stessi. La domanda viene spontanea: e se il ritiro lo facessero il presidente ed i suoi amici e dirigenti? Ma definitivo, non fino a sabato soltanto.
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