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La scala di seta

Sono tornato tra i patri lidi e quindi anche direttamente ai miei editoriali. In questi giorni Gioacchino Rossini viene festeggiato appunto in quel di Pechino e mi sembra appropriato il ricordo dell’Opera da lui composta nel 1812 , LA SCALA DI SETA, una intrigante opera buffa, che potrebbe andar bene anche per la complicata relazione tra i due super Presidenti, Trump e Xi Jinping. Proprio oggi gli americani hanno fatto arrestare in Canada Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei, ed è quasi una dichiarazione di guerra ad un Paese che si identifica in quel marchio, almeno per l’immaginario collettivo, che comincia a capire l’importanza dominante del digitale, ormai nella disponibilità delle forze del bene, ma anche del male. Infatti è sempre di oggi la notizia che una importante operazione di polizia ha “ristretto” decine di addetti legati alla ndrangheta, che si è evoluta appunto con i sistemi innovativi compreso guarda caso il criptico bitcoin . Anche per quel che riguarda gli stili di vita, per il funzionamento del sistema in travolgente cambiamento, dovremmo darci al più presto una regolata. In Cina, appunto, tutto ormai viaggia in questo senso e la qualità della vita sta anche nelle capacità di fruire di servizi fondamentali attraverso uno o più click, compresa la pratica diffusa dello sport come formidabile mediatore sociale, dall’educazione alla salute, all’economia di scala che potremmo definire di “seta” proprio dall’esempio cinese di come unire l’utile al dilettevole attraverso il gioco del calcio, che annuncia la sua crescita imperiosa con ancora maggiori ambizioni per l’Expo del 2019.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

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