Ancora prima della mozione di sfiducia presentata dai Commissari di maggioranza nei confronti della Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia, sono stata io in più occasioni a lamentare la mancanza di imparzialità e l’uso strumentale e politico da partedel Presidente e spiego perché.
La presidenza della Commissione di Controllo e Garanzia, che spetta alla Minoranza, è un organo istituzionale ed i suoi compiti, diritti e doveri, sono equiparati a quelli del Presidente del Consiglio Comunale, i criteri a cui dovrebbero ispirarsi le sue azioni sono quelli legati al concetto di imparzialità e di difesa dei diritti delle prerogative di tutti i Consiglieri membri della Commissione.
Malgrado le buoni intenzioni iniziali dichiarate dalla Presidente all’inizio del suo mandato purtroppo questo non è avvenuto. Ad esempio delle 5 richieste, da me fatte, di convocazione della Commissione 4 sono rimaste lettera morta.
Solo su uno dei punti è stata convocata una Commissione da me richiesta, sulla società partecipata Capo d’Anzio, ma non ho potuto condividere con la Presidente, come mi aspettavo, né le modalità della conduzione né tantomeno la necessità di richiedere atti particolari o di convocare, per esempio, i Revisori dei Conti della società, cosa da considerare visto che la richiesta era stata fatta dal P.D.
Dico questo, perché se la Commissione fosse utilizzata come un organo di parte perderebbe la sua efficacia e la sua valenza come strumento di controllo sull’operato dell’amministrazione. Il suo compito di garanzia sarebbe inficiato se fosse usata come cassa di risonanza al servizio della sola opposizione. Il suo compito di verifica deve essere svolto, anche in più sedute, se necessario, o addirittura a porte chiuse, se l’argomento trattato rischia di ledere il diritto alla privacy di alcuni cittadini, e DEVE, produrre risultati, da relazionare periodicamente in Consiglio comunale.
Pertanto, ad esempio, la Commissione sulla Capo d’Anzio è servita solo ed esclusivamente a chiedere “all’oste se fosse buono il vino”, con ovvia risposta affermativa, perché solo “l’oste” abbiamo ascoltato.
Quindi non siamo addivenuti a nessun risultato. Il mio disappunto non è cosa di oggi, per questo abbandonai la Commissione dichiarandone le criticità all’epoca. Invece dobbiamo aspettare il prossimo bilancio 2018 della Società per avere quelle risposte a tutti gli interrogativi che già posi in Consiglio Comunale.
Questo ente Comunale, secondo il mio modesto giudizio e competenza, ha un vero grande problema, i residui attivi, e siccome gli stessi sono rappresentati per oltre il 70% dalle cartelle della TARI, avevo richiesto una Commissione in tal senso, entro i termini dell’assestamento di bilancio 2018, ovviamente inevasa. Convocare una Commissione significava andare a mettere le mani a quelle partite creditorie e a quelle cartelle che dopo un anno ancora non conosciamo, tanto da verificare se quei residui attivi, avessero ancora titolo di permanere ed in caso contrario accertare le responsabilità di tale permanenza. Il tempo è passato inutilmente ed oltre all’assestamento di bilancio è stato approvato il bilancio di previsione 2019 ed il Consuntivo 2018, con la conseguente reiscrizione in bilancio di tutti quei residui.
Per non parlare poi della Commissione richiesta per le anticipazioni di tesoreria, anche quella ovviamente inevasa. Oggi però in fase di approvazione del Consuntivo 2018 scopriamo che la voce è un parametro di deficitarietà. Avremmo potuto, in un anno, convocare una Commissione come richiesto, con audizione e sopralluogo presso la Tesoreria dell’Ente, perché se non è Maometto che va alla montagna è la montagna che va a Maometto.
Avevo richiesto una Commissione per conoscere in modo preventivo l’ammontare dei debiti fuori bilancio, silenzio anche qui.
E’ stata convocata una Commissione sul Consorzio Sant’Olivo e Sant’Anastasio, ben venga, argomento importante e di interesse collettivo, con quali risultati? Nessuno.
E’ passato quasi un anno dalle mie proposte ed oggi di fronte alla convocazione, in soli 3-4 giorni, di una Commissione richiesta da un Commissario e rafforzata dalla firma della Presidente, è ovvio che mi faccia delle domande sulle ragione della scelta, e la risposta che mi sono data è stata di una conduzione di parte che non mi ha rappresentato fino ad oggi.
Un altro aspetto discutibile della conduzione è la disponibilità a concedere la parola a chi non ne fa parte. E’ vero che il Regolamento stabilisce che le Commissioni sono aperte al pubblico, ma il diritto di parola è prerogativa dei soli Commissari. Concedere deroghe ai cittadini e consiglieri partecipanti può sembrare una splendida apertura democratica, ma il più delle volte, purtroppo, genera, come successo, disordine fino al punto di dover interrompere le sedute, e questo non giova al compito cuisiamo chiamati a svolgere. Ammesso e non concesso che si decida una deroga questa spetta alla Commissione tutta e non al Presidente.
Per questo non permetto a nessuno di parlare della sottoscritta come la quinta colonna della Maggioranza, perché la mia azione è e sarà sempre quella di essere opposizione, come ho dimostrato peraltro con i miei interventi. Ma come ho dichiarato durante il mio primo Consiglio Comunale, la mia opposizione non sarà mai urlata o inconcludente, se le azioni che questa Giunta ha messo, mette o metterà in atto vanno verso il bene della collettività, avranno sempre il mio parere positivo.
Questi sono i motivi per i quali lamentavo la mancanza d’imparzialità ed un uso inefficace e non rispondente alle prerogative della commissione stessa.
Detto questo e fatte le dovute premesse arriviamo al punto. Ricordo che, di norma, la Presidenza spetta alla minoranza. Sono i capi gruppo di opposizione che indicano un nome, e l’opposizione, ha indicato la sig.ra Pollastrini quale Presidente di tale commissione, in quanto espressione della forza politica che ha preso più voti tra lo schieramento che allora faceva parte dell’Opposizione. Forze politiche che da 5 oggi sono scese a 3, i consiglieri Cafà e Palomba sono passati dalla parte della Maggioranza. L’indicazione della candidatura è stata frutto di una riunione, proposi io la Presidenza della Pollastrini in quanto capo gruppo del partito di opposizione più votato.
Oggi ci troviamo di fronte ad una mozione di sfiduca, presentata dalla Maggioranza, come uscirne visto che la Maggioranza ha i numeri per sfiduciare, ma, alla Minoranza, spetta l’indicazione perl’elezione della Presidenza?
Il tentativo, provocatorio, della Maggioranza di insinuarsi all’interno dei conflitti dello schieramento di Opposizione attiene allo svolgimento del suo ruolo. Lo comprendo, ma, esorto la Maggioranza al rispetto del Regolamento che assegna all’Opposizione l’indicazione della Presidenza della Commissione e chiedo, per queste ragioni, che venga ritirata la mozione di sfiducia.
Riconfermo il criterio della scelta che a suo tempo indicai e facemmo, la Presidenza al gruppo dell’opposizione con maggiori consensi, e auspico un miglioramento della conduzione a partire dall’urgente convocazione, con priorità su tutte, di una Commissione relativa alle “casette” ad uso abitativo insistenti sul demanio marittimo del tratto di costa che va da Lido dei Pini fino al confine con Ardea.
Una seconda Commissione, urgente, per un approfondimento inerente un’indiscrezione di stampa che racconta di una diatriba tra l’Assessore Fontana Danilo, il Dirigente Santaniello ed alcuni dipendenti dell’Ufficio Ambiente, in merito ad una gara di appalto per l’acquisto di mastelli per la raccolta differenziata, per affrontare in maniera più ampia e generale le interconnessioni tra il ruolo della Politica ed il ruolo dei Dirigenti.
Spero che la Presidente, in un nuovo spirito di collaborazione e condivisione, abbia modo di confrontarsi con la sottoscritta, Capogruppo PD, sulle richieste e sulle modalità di svolgimento delle stesse.
Chiedo che questo mio intervento venga inserito integralmente a verbale e a tale scopo ne consegno copia al Segretario della Commissione.
Firmato Anna A. Marracino
Capo gruppo P.D.