Andrea Bocconi, scrittore e campione di scherma over 50, ha scelto il Salotto Letterario Giuridico IusArteLibri per la prima presentazione del suo ultimo libro “Duelli” edito da Mondadori ospitata all’Hotel degli Aranci.
A lanciare il guanto della sfida è ancora una volta l’avv. Antonella Sotira, Presidente dell’Ass.ne IUSgustando Simposi Giuridici ed ideatrice del Premio IusArte.
Si sono rivelati subito pronti a duellare molti “schermitori d’udienza”: dal magistrato Simonetta Matone, all’avv. Giuseppe Belcastro, mentre padrini del duello sono stati i magistrati Tommaso Marvasi e Carlo Maria Grillo, insieme agli avvocati, Angela Rita Modafferi, Monica Schipani, Anna Sistopaoli, Antonino Battiati e Massimiliano Bonifazi.
“Ogni schermitore non ha solo un avversario che gli sta di fronte ma anche uno che gli sta dentro: la vera vittoria è nel vincere l’avversario interiore” ha spiegato l’autore del volume, Andrea Bocconi, psicoterapeuta che aveva studiato legge per diventare magistrato, nel tracciare la metafora esistenziale della difficoltà di accettare la sconfitta del duellare con sé stessi.
Ed il magistrato scrittore Angelo Martinelli ha rivelato ironicamente di aver aggiunto alla sua edizione personale del codice penale l’art. 575 bis che sanziona con l’ergastolo il grave omicidio delle proprie emozioni.
Prezioso il contributo di Claudia Corinna Benedetti, Presidente ONPS (Osservatorio Nazionale Permanente sulla Sicurezza), che ha parlato dei silenziosi duelli verbali delle aule parlamentari. Ma la grande stoccata al pubblico è stata inferta dall’intervento di Giovanni Sirovich, CT della Nazionale Italiana di Sciabola, che ha posto l’accento sulla figura del Maestro di Armi, un punto di riferimento importante, quasi una guida che declina ogni scelta della vita secondo le regole del combattimento leale e della concentrazione.
“Duelli” è un romanzo che cede alla licenza narrativa di affidare alla penna di Alexandre Dumas la storia vera del giovane matematico francese Evariste Galois, morto in duello e che fa viaggiare nel tempo con la storia del Maestro di Ken do Muramoto suscitando suggestioni cavalleresche, atmosfere orientali e sogni di gloria. Ai codici penali e civili si alternano gli ancestrali codici di onore e di cavalleria: rispettando il file rouge del concorso, l’onta dell’offesa si purga con il sangue, non per mera vendetta ma per difesa dell’onore o di una idea.
A suggello del dibattito l’auspicio di Simonetta Matone che su ogni codice venga incisa la frase “la severità che perdona, la misericordia che punisce” e l’invito della padrona di casa Antonella Sotira a non duellare nelle aule giudiziarie come nemici ma come avversari di pari dignità e abilità nel rispetto delle regole processuali, deontologiche e morali.