Abbiamo intervistato il cantautore Giuseppe Cucè in merito all’uscita del suo nuovo singolo “Dimmi cosa vuoi” uscito per TRP Vibes.
Ciao Giuseppe, benvenuto sulle pagine de L’Eco del Litorale. Chi o cosa ti ispira nel fare musica?
Ricordo che da piccolo alle feste di compleanno, amavo mettermi al centro della sala con tutti i parenti attorno, per scatenarmi al ritmo di musica, ballando e cantando. La musica per me è sempre stata linfa vitale, come indossare il vestito di Superman per vincere la mia timidezza.
Da allora, attraverso la musica, riesco perfettamente a restare in equilibrio nel mondo che mi circonda.
Come un trapezista sulla sua fune, trova naturale camminarci sopra, senza mai aver paura di cadere.
Qual è la canzone che ha segnato il tuo percorso artistico?
Mi sono innamorato di te, perché non avevo niente da fare… la scrittura di Tenco nella sua semplicità ma allo stesso tempo profonda ed intensa, per me è stata il faro che mi ha indicato la direzione verso un approdo sicuro.
È stata proprio questa canzone a svuotarmi di tutto ciò che era superfluo per poi riempirmi dell’essenziale.
Come vivi il processo di scrittura?
Scrivo e mi lascio andare, seguo le parole, e le parole mi suggeriscono altre parole, ogni parola poi suona, vibra, e fa riaffiorare in me ricordi, sensazioni, immagini, a volte felici a volte tristi ma sempre adatte alla melodia che nel frattempo si è cucita su di esse, vestendole perfettamente.
Quando capisci che una canzone è sulla via giusta per diventare un singolo da pubblicare?
Non seguo strategie, ogni canzone che scrivo per me è un singolo da fare ascoltare, magari a volte più che altro seguo l’istinto o magari se è proprio necessario mi affido al consiglio di chi collabora con me e sostiene la mia musica.
Mi racconti di questo singolo “Dimmi cosa vuoi”, di cosa parla?
Parla semplicemente di amore… di quando impari ad amare chi ti sta accanto nel tempo e con il tempo, superando e vincendo gli errori, quando impari ad amare i suoi difetti e li indossi come fossero la tua pelle, quando in qualche momento della propria quotidianità si può essere sconosciuti, per riconoscersi e rifare tutto da capo, come il primo giorno, quando si è causa ed effetto della propria relazione variabile.
Cosa lega il singolo “La mia Dea” all’ultima canzone uscita “Dimmi cosa vuoi”?
Il viaggio, inteso come percorso della propria esistenza, punti di osservazione differenti con un unico solo denominatore, l’Amore.
Quello verso la propria madre in La mia Dea, quello verso l’altro e verso te stesso in Dimmi cosa vuoi.
Cosa dobbiamo aspettarci in futuro dalle tue prossime produzioni?
Il viaggio continua, per approfondire nuove sfumature e sfaccettature del mio percorso di vita, che poi non è tanto differente da chiunque altro.
Adesso la chiave è giusta per aprire alcune porte, altre porte invece potranno rimanere chiuse finché non si troveranno altre chiavi per aprirle.
Restate in ascolto… to be continued!!!!