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Intelligenza artificiale a Roma: quanto è diffusa?

Ormai l’IA fa parte delle nostre vite e la usiamo per molte attività diverse. Ogni giorno interagiamo con i sistemi IA senza nemmeno farci caso, possiamo prenotare una visita, cercare un indirizzo e anche leggere il regolamento del casinò online su betfair. Se consideriamo che Roma conta ben 2,75 milioni di residenti, l’IA viene usata dalla maggioranza.

Un po’ di numeri sull’uso dell’IA

Gli italiani che dichiarano di usare gli strumenti basati sull’AI sono il 77%. Non paliamo solo di chatbot, ma anche dei classici filtri per migliorare le foto, dei traduttori, dei suggerimenti dei contenuti e molto altro. Se applichiamo questa quota alla popolazione romana, parliamo di circa 2,1 milioni di persone. È una stima ragionevole. Se restringiamo il campo alla GenAI (per esempio ChatGPT) usata con una certa regolarità, si stimano 8,8 milioni di utenti mensili in Italia (circa un quinto degli utenti di Internet). A Roma, dove circa l’82% della popolazione usa Internet, significa che circa 400 mila romani usano mensilmente un’app di GenAI.

Per cosa viene usata l’IA

Nella vita quotidiana l’IA è già ovunque. Ecco per cosa la usano i romani:

  • Cercare e organizzare: mappe che ottimizzano i percorsi, traduttori automatici, riassunti di documenti, stesura di email o post.
  • Studiare e lavorare: gli studenti e i giovani sono i più attivi sulla GenAI. A livello nazionale, l’app di ChatGPT ha il picco tra i 18-24 anni e tra gli studenti. Questo si riflette anche nelle università e nei coworking romani.
  • Intrattenimento e acquisti: feed personalizzati, suggerimenti di contenuti e assistenti virtuali. Con l’IA puoi valutare le piattaforme di gioco come le slot online e puoi verificare i sistemi antifrode.

Da un lato la familiarità con l’IA cresce, dall’altro l’uso della GenAI attiva resta più concentrato su chi studia, crea contenuti o automatizza pezzi del lavoro.

Il contesto locale: perché a Roma è così usata l’IA

Roma si muove dentro un quadro nazionale ed europeo, ma ha qualche freccia in più al suo arco:

  • Imprese del Lazio: nel 2024 il 9,4% ha adottato almeno una delle tecnologie di AI mappate a livello europeo, sopra la media nazionale che è dell’8,2%. Questo significa che nel territorio romano l’ecosistema produttivo sperimenta e integra l’IA un po’ più della media italiana.
  • Cittadini online: l’Italia consolida l’uso del web con l’81,9% della popolazione maggiore dei sei anni online. A Roma, città grande e con una forte offerta di servizi digitali, il dato tende a essere allineato o anche maggiore. Questo crea un terreno fertile per l’I nella mobilità, nella PA digitale e nel tempo libero.
  • Moda GenAI: l’interesse per gli strumenti conversazionali e per gli assistenti sale in fretta. Il caso ChatGPT lo dimostra e trascina con sé delle nuove abitudini come la possibilità di fare i riassunti o le traduzioni con un semplice clic. A Roma questo si incrocia con il turismo, la cultura e i servizi.

 

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