Il settore agricolo si è mantenuto su livelli per lo più negativi rispetto agli anni precedenti, comportando un maggior impiego della componente occupazionale. Il comparto dell’industria alimentare e delle bevande ha invece contrastato in modo più deciso gli effetti della pandemia, mostrando una tendenza negativa limitata al 2020 e, in particolare ai mesi di chiusura delle attività produttive. “La recente crisi sanitaria ha senz’altro portato alla luce la necessità di affrontare sfide economiche e produttive in grado di favorire il miglioramento delle rese alimentari e la qualità dei nostri prodotti– spiega Simona Romeo Lironcurti, ricercatrice del CREA Politiche e bioeconomia. Inoltre, la crisi tra Ucraina e Russia ha rafforzato la necessità di vagliare strategie produttive utili a ridurre la forte dipendenza dai paesi esteri”.
“La fiera – come la intendiamo noi– deve fornire un servizio di visione oltre che di business, quindi nelle nostre filiere principali, che spaziano dalla prima parte della filiera agroalimentare alla parte della trasformazione, rappresentiamo il settore – dichiara Roberto Biloni, Presidente di CremonaFiere-. Nella nostra manifestazione alimentare, il BonTà, portiamo al consumatore una selezione di prodotti di qualità provenienti da tutta Italia. Quest’anno oltre a mostrare al consumatore le eccellenze enogastronomiche e la loro tradizione, evidenzieremo anche le loro caratteristiche di sostenibilità, la sicurezza e il valore aggiunto. Tutti aspetti che giustificano l’attenzione che il consumatore deve mettere nella selezione dei prodotti e di conseguenza danno strumenti per rispondere efficacemente alle difficoltà del mercato“.
Nel I trimestre 2022, la performance economica registra segnali di ripresa, con un aumento del PIL sia nei confronti del trimestre precedente (+0,1%) sia rispetto al primo trimestre del 2021 (+6,2%), dovuto alla crescita del valore aggiunto di agricoltura (+0,7%) e industria (+4,8%). Si tratta di un quadro legato alla domanda interna, con un aumento degli investimenti fissi lordi del 3,9%.
In rialzo anche il comparto occupazionale, in particolare le ore lavorate (+1,5%) e le unità di lavoro (+1,7%). Rispetto al I trimestre del 2021, fra gennaio e marzo 2022, si assiste a un aumento sia dell’indice della produzione sia del fatturato: per l’industria alimentare rispettivamente +2,2% (con picco a marzo) e +16% (+21% sui mercati esteri); per l’industria delle bevande rispettivamente +12% (con un picco di 19 % a febbraio) e +19% (+28% sui mercati esteri). Le esportazioni agroalimentari nel I trimestre 2022 ammontano a 13,8 miliardi di euro e, rispetto allo stesso periodo del 2021, crescono del 19%, confermando l’ottimo andamento rilevato nei trimestri precedenti. La crescita riguarda il valore delle esportazioni verso tutti i principali mercati di destinazione. Tra i prodotti maggiormente esportati: vini, derivati dei cereali, prodotti lattiero-caseari, prodotti dolciari, oli e grassi. Gli effetti della crisi russo-ucraina sono visibili già nel mese di marzo, con il calo dell’import agroalimentare dall’Ucraina (-13% rispetto a marzo 2021) e dell’export verso la Russia (-35%). Dai dati raccolti su Twitter, nell’arco temporale 22 marzo-12 giugno, emerge una ripartenza economica e sociale significativa; l’assenza delle limitazioni imposte dalla pandemia gioca un ruolo cruciale, determinando un aumento del clima di fiducia nei confronti del settore (+0,4%), con una prevalenza di giudizi positivi e molto positivi (66,2%), rispetto a quelli negativi e molto negativi (31,5%).