Concertone del Primo Maggio 2025: Roma si prepara ad una giornata di festa e musica, ecco gli artisti in gara

È una di quelle giornate che sanno mescolare impegno, arte e collettività come poche altre. A Roma, il Concerto del Primo Maggio è molto più di un semplice evento musicale: è una dichiarazione d’intenti, una festa popolare che ogni anno si trasforma in specchio di un Paese in continua evoluzione.
Per l’edizione 2025, il palco torna finalmente a Piazza San Giovanni, nel cuore pulsante della Capitale, dopo i lavori di restyling legati al Giubileo. E la line-up? Un mix esplosivo di generazioni e stili, con oltre 50 artisti pronti a dare voce alla nuova scena italiana. Tra i nomi che saltano subito all’occhio: Giorgia, Achille Lauro, Elodie, Ghali, Brunori Sas, The Kolors e Arisa.
Ma non si tratta solo di stelle affermate: ci saranno anche nuove promesse e volti freschi scelti attraverso il contest 1MNEXT, come Cordio, DINÌCHE e Fellow, a cui è affidato l’opening dalle 13:30.
Concertone Primo Maggio, star della musica e non solo
A guidare il flusso di energia dal palco ci saranno volti ormai familiari per il pubblico del concertone: Noemi, Ermal Meta e Big Mama, affiancati per questa edizione da un ospite davvero insolito, ma amatissimo: il prof dei social Vincenzo Schettini, conosciuto per il suo modo brillante di spiegare la fisica ai ragazzi.

Insieme, costruiranno una narrazione che va oltre le esibizioni live: racconteranno storie, lanceranno messaggi e accompagneranno il pubblico lungo una giornata fatta di musica ma anche di pensiero. Lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per quest’anno è: “Uniti per un lavoro sicuro”.
Una frase semplice, ma potente, che richiama alla responsabilità collettiva verso la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Un tema quanto mai attuale, che il concertone vuole portare sotto i riflettori con la forza dell’arte e delle parole.
Tra chi balla sotto al palco e chi segue da casa (la diretta sarà trasmessa su Rai 3 e Rai Radio2), questo evento resta una delle poche occasioni capaci di unire generazioni diverse attorno a una stessa idea di partecipazione. Non si tratta solo di ascoltare un artista amato o scoprire nuove sonorità: è un modo per sentirsi parte di qualcosa.
Perché il Primo Maggio a Roma non è una semplice tappa del calendario, ma una vibrazione collettiva che attraversa la città e le persone. E allora, al di là della scaletta e dei nomi in cartellone, resta una domanda: quanto conta, oggi, prendersi un momento per riflettere – insieme – su che tipo di società vogliamo costruire, anche attraverso la musica?