Un recente rapporto del CENSIS ha messo in evidenza come moltissimi italiani preferiscano trasferirsi all’estero piuttosto che cercare di realizzarsi nel nostro Paese. Gli italiani che vivono stabilmente fuori dall’Italia sono 5,9 milioni, questo dato è la prova che l’Italia è una terra di emigrazione. La percentuale più alta di fuga riguarda i giovani compresi tra i 18 e i 34 anni, nell’ultimo anno 36.125 giovani hanno lasciato l’Italia e se a questi si aggiungono i minorenni al seguito delle famiglie i dati diventano più allarmanti. Le donne italiane all’estero sono raddoppiate (+99,3%).
Quali sono le destinazioni estere preferite dagli italiani? Le destinazioni più gettonate sono: Regno Unito, Germania, Francia e Svizzera. Una buona fetta di emigrati è costituita da giovani laureati (il 30 %) che portano all’ estero le loro competenze a discapito delle industrie e delle strutture sanitarie italiane. Una diversa tipologia di emigrazione è quella dei pensionati che, ovviamente, non vanno all’estero in cerca di lavoro ma in cerca di territori in cui il costo della vita è più basso rispetto all’Italia. Anche se la nostalgia per i prodotti italiani, rimanendo affezionati a piccoli gesti tipici del Belpaese spesso non replicabili all’estero come la colazione al bar, l’andare in edicola (ahinoi sempre meno), comprare il giornale o controllare le ultime estrazioni sperando magari in un colpo di fortuna della musa della fortuna (a proposito ecco un’alternativa alla verifica vincita ufficiale per chi si trova all’estero e non). Un altro modo che potrebbe indurre i nostri connazionali a rientrare è l’applicazione di sgravi fiscali sul reddito che il Governo ha recentemente ridotto. Negli ultimi anni, principalmente nel decennio 2012-2021, ci sono stati parecchi rientri in patria (anche per via della recente pandemia) che però non sono serviti a compensare gli espatri paragonabili a quelli degli anni ’50.
In passato, facendo un parallelismo che potrebbe sembrare azzardato, l’emigrazione in cerca di condizioni migliori non ha riguardato solo i “comuni mortali” ma anche personaggi famosi come Vialli, Casiraghi e Zola, che scelsero di trasferirsi a Londra per dare nuovi impulsi alla loro carriera sportiva, basti pensare al successo ottenuto nel Chelsea.
La migrazione interna
Nel nostro Paese gli adulti e i giovani che non riescono a realizzarsi nel loro territorio spesso decidono di trasferirsi in un’altra regione generando il fenomeno della migrazione interna. I trasferimenti avvengono soprattutto dal sud verso il nord d’Italia, dove storicamente vi sono maggiori possibilità lavorative. Le regioni con più attrattiva sono la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia. Accanto a questa forma di migrazione da una regione all’altra bisogna considerare anche il semplice spostamento quotidiano dai piccoli paesi verso le città. Ne sono un tipico esempio i lavoratori e gli studenti che, non potendo sostenere gli immani costi degli affitti in grandi città come Milano o Bologna, preferiscono vivere nei paesi dell’hinterland dove tutto costa meno.