Abusi, molestie fisiche e mentali, atti sessuali indesiderati: sono oltre 4m5 milioni le donne italiane (il 21%) che ne è rimasta vittima nel corso della propria vita. Un milione 157mila li ha sofferti nelle forme più gravi: 653mila donne sono state vittima di stupro, 746mila di tentato stupro. Sono i partner e gli ex i principali autori della violenza di genere per il 13,6% delle donne tra i 16 e 70. Quando lei dice “no”, lui non accetta e scatta la vendetta, i raptus, la follia. Ecco allora che l’amore da dolce e complice diventa violento. Purtroppo non è un caso se la maggior parte dei casi di violenza si verifica nell’ambiente domestico, ma molto spesso le donne non si rendono conto in tempo che la loro relazione sentimentale può trasformarsi in una situazione pericolosa per la loro incolumità.
Che fare? Contro l’amore che uccide, l’amore violento, l’amore che distrugge l’identità e la dignità scende in campo il mondo: della moda, della cultura, della bellezza. Ad esempio Mondadori propone il libro di Silva Gentilini “Le formiche non hanno le ali” (163 pagine, 17,90 euro): due storie vere, drammatiche e speculari che si intrecciano, quella dell’autrice e della bisnonna, due generazioni che affrontano la stessa violenza. “Quanto durava il tempo dei pugni e dei calci? Pochi attimi. Il resto veniva dopo. Un affanno di rabbia muta attraverso il corpo. E la voglia di urlare, di correre via, di cambiare identità … Assumere le sembianze di un gatto randagio, di un pesce rosso, di un fiore, di un sasso. Ancora meglio, di una formica. Le formiche hanno uno scopo fermo, inossidabile: prendono una mollica, un pezzetto di qualsiasi cosa e lo trasportano. Lo fanno a prescindere. Nessuno le ferma. Puoi schiacciarne una, ma quelle che restano non hanno paura. Vanno avanti. Si organizzano. Ricominciano. Le formiche non hanno paura. Avrei voluto essere una formica”, scrive la Gentilini nel libro: da leggere. Preferite