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Giornata della Memoria: il Convegno ANCRI a firma del Presidente Nazionale, Cav. Tommaso Bove

Si è tenuta martedì 24 gennaio nella splendida cornice di Villa Sarsina, ad Anzio, la cerimonia organizzata dall’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana, con il patrocinio del Comune di Anzio e dell’Associazione Nazionale ex deportati nell’ambito della celebrazioni del “Giorno della Memoria”: per non dimenticare e per far riflettere le giovani generazioni sulla immane tragedia che, durante il secondo conflitto mondiale, sconvolse il mondo intero, ma anche e soprattutto per far sì che analoghe catastrofi umanitarie non accadano mai più. Prima dell’apertura del convegno, moderato dalla giornalista Katia Farina, è stata data esecuzione del silenzio d’ordinanza, da parte della trombettista quindicenne Sara Putigliano e dalla Presidente della Banda Città di Nettuno, Gabriella Graziosi. Un momento davvero emozionante che ha ben introdotto il convegno sul tema “Se comprendere è difficile, conoscere è necessario. Mai più!”.

Ha fatto seguito l’indirizzo di saluto del presidente dell’ANCRI Tommaso Bove che ha premesso che “l’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana, ha sancito nel proprio Statuto il rispetto per l’uomo e delle sue idee, condizione, etnia o religione, con l’imperativo che nessuno potrà mai essere discriminato per le opinioni che manifesta. L’ANCRI ha fortemente voluto questo Convegno – ha aggiunto Bove – che non deve limitarsi all’indignazione e alla denuncia morale contro i crimini nazi- fascisti, seppure sentimenti naturali e condivisibili verso fatti gravi e disumani, ma perché contribuisca in maniera decisa alla “memoria” della Shoah, al ricordo di tutti coloro che, ebrei e non, sono stati uccisi, deportati ed imprigionati e di tutte quelle persone che, a rischio della loro stessa vita, si sono opposte alla ‘soluzione finale’ voluta dai nazisti”.

Al Cavaliere ha fatto seguito l’intervento del sindaco di Anzio Luciano Bruschini che ha portato il saluto istituzionale, molto apprezzato. “La sala consiliare è a vostra disposizione e a disposizione della città. Iniziative di questo livello sono sempre ben volute dall’Amministrazione comunale. In questi giorni di memoria e di commemorazione anche del 73° anniversario dello Sbarco degli Alleati sulle coste di Anzio, voglio ricordare tutte le vittime innocenti delle guerre, assurde e striscianti, che purtroppo continuano a perdere la vita. Soprattutto con i ragazzi, che in questi giorni hanno cantato al monumento di Angelita e pregato per la pace, abbiamo il dovere di mantenere sempre viva la memoria, su quello che siamo stati e sul dramma vissuto dai nostri Padri, per poter guardare ad un reale futuro di Pace. Dobbiamo tutti insieme riflettere sui contrasti di ogni giorno e sforzarci per difendere la pace e un mondo dove non ci siano più differenze né di religione né di opinioni”.

Il Prefetto Francesco Tagliente ha evidenziato che la legge istitutiva del “Giorno della Memoria” fa espresso riferimento tra gli altri agli italiani che hanno subìto la deportazione e la prigionia, aggiungendo che la cerimonia ha offerto l’occasione anche per riflettere collettivamente sulle sofferenze vissute dai prigionieri italiani catturati, deportati ed imprigionati dalle truppe tedesche”. “Tra i tantissimi deportati – ha concluso Tagliente – c’era anche mio padre Donato che per rimanere fedele all’onore militare e di uomo, scelse eroicamente la deportazione e la conseguente, terribile e lunga, sofferenza della fame, di stenti e di inenarrabili sofferenze fisiche e soprattutto morali. Dopo la proclamazione dell’Armistizio, l’8 settembre del 1943, i nostri soldati vennero posti davanti alla scelta, se continuare a combattere nelle file dell’esercito tedesco o, in caso contrario, essere deportati nei campi di lavoro in Germania. Di fronte a quella difficile scelta, mio padre decise di non venire meno ai suoi doveri, nella consapevolezza che solo così la sua Patria un giorno avrebbe riacquistato la propria dignità di Nazione libera. Rifiutando l’arruolamento nelle file dell’esercito tedesco, il 9 settembre, fu catturato dalle truppe tedesche, fatto prigioniero e deportato in Germania, dove fu internato in un campo di concentramento in condizioni di vita disumane e sottoposto a privazioni di ogni sorta”.

La commemorazione si è conclusa con l’intervento di Aldo Pavia, vice presidente nazionale dell’Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti e con l’intervento della studentessa Micol Cavallaro; toni pacati e la speranza per il futuro hanno accompagnato le parole di questa giovanissima: “Quando ero piccola ricordo che a scuola ci facevano ascoltare ‘il silenzio’ e mi veniva da ridere… Oggi non rido più, mi emoziono e ripenso a quello che è accaduto. Ho visitato alcuni campi in Germania, ho conosciuto tanti ragazzi tedeschi che ci guardavano come se dovessero espiare le colpe dei padri, dei nonni. Non voglio accusare nessuno, perché lì dove c’erano i campi di concentramento oggi ci sono prati verdi dove voglio pensare restano vivi coloro che la vita l’hanno persa in maniera così orribile”. Erano presenti centinaia di persone, tra cui il dirigente del Commissariato di Anzio-Nettuno, Adele Picariello, i rappresentanti delle Forze di Polizia, di Associazione d’Arma del territorio e di centinaia di insigniti al Merito della Repubblica, di cittadini e scolaresche degli istituti scolastici della zona di Anzio e Nettuno, invitati a partecipare ed accompagnati al Convegno dal Prof. Eugenio Bartolini, del Liceo Scientifico di Anzio, già docente della giovane Micol, che evidentemente ha saputo trasmetterle alti valori civici.

Cav. Tommaso Bove
Presidente Nazionale A.N.C.R.I.
Associazione Nazionale Cavalieri al merito della Repubblica Italiana

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