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Frosinone: minaccia di denunciare operaio di violenza sessuale sulle figlie e gli estorce 190 mila euro, arrestata 45enne

Si è approfittata di un operaio 50enne di Aquino, minacciandolo di denunciarlo per violenza sessuale sulle figlie per assicurarsi pagamenti mensili per un totale di 190mila euro. Una vicenda ricostruita nel corso di una indagine svolta dai carabinieri di Aquino in collaborazione con i colleghi dell’Aliquota Operativa di Pontecorvo, al termine della quale hanno arrestato, in flagranza di reato, per “estorsione e circonvenzione di persone incapaci”, una donna della zona di 45 anni, casalinga e con qualche precedente di polizia. Stando a quanto emerso dall’attività di indagine, scaturita dalla denuncia presentata ai carabinieri da parte della vittima, un operaio cinquantenne di Aquino, la donna, approfittando del legame amicale e sentimentale avuto con l’uomo, gli avrebbe estorto, a partire dal 2018, una somma di denaro pari a circa 190mila euro.

Da una ricostruzione della vicenda è saltato fuori che la vittima, circa 4 o 5 anni fa, avrebbe iniziato ad intrattenere un rapporto amicale con la presunta responsabile dei fatti, conosciuta per il tramite Facebook. In un primo momento, tra i due si era instaurato un rapporto di conoscenza che, mano a mano è diventato sempre più stretto, tanto da indurre la donna ad approfittare della situazione e a chiedere all’uomo, con delle scuse, delle piccole somme di denaro per fare fronte ad alcune esigenze personali. Vista la disponibilità mostrata dalla vittima, l’indagata ne avrebbe approfittato facendo delle richieste sempre più insistenti fino a giungere a farsi dare, senza mai restituirle, somme di denaro, con cadenza settimanale, che andavano dai 300 ai 500 euro. La situazione sarebbe degenerata sempre di più in quanto la vittima, sempre più preso dalla donna, avrebbe avuto con lei un incontro di natura sentimentale che si è trasformato, successivamente, in un vero e proprio boomerang.

Infatti la 45enne, al fine di vincere le resistenze della vittima, che stanca delle continue dazioni di denaro, non intendeva più elargirne, aveva minacciato di denunciarlo per violenza sessuale sia nei suoi confronti, sia nei confronti delle figlie di lei. Ma le minacce non si erano solo esaurite con questo, in quanto l’arrestata, non riuscendo ad ottenere i soldi richiesti, aveva minacciato di morte sia la vittima, sia la mamma di quest’ultimo, una pensionata che vive con lui, arrivando a dirgli che gli “avrebbe bruciato casa con chiunque dentro” e che avrebbe fatto “rinchiudere” l’anziana donna, ammalata, in una casa di cura. L’uomo, per aderire alle richieste fatte dalla donna, aveva acconsentito a darle anche la carta prepagata della madre, sulla quale le venivano versati i soldi della pensione, a loro volta prelevati, in più occasioni, dalla stessa indagata. Il cinquantenne, quindi, non riuscendo più a sostenere tutta la situazione ed essendo stato ripulito di tutti i suoi risparmi, si è deciso di raccontare tutto ai militari nei minimi particolari, aggiungendo anche che la consegna dei soldi avveniva nel centro di Pontecorvo.

A quel punto, il malcapitato, vessato nuovamente, fissava un incontro con la donna nei pressi di una attività commerciale ubicata nel territorio pontecorvese, ma, questa volta, ad osservare il tutto, c’erano anche i militari dell’Arma, precedentemente allertati dall’uomo. I Carabinieri, appostati a poca distanza, hanno assistito all’incontro ed alla consegna del denaro, e, quando il tutto si era perfezionato, hanno bloccato la donna con indosso le banconote, poco prima fotocopiate, e l’hanno tratta in arresto, nella flagranza di reato, per il delitto di estorsione. La successiva perquisizione domiciliare alla quale veniva sottoposta l’indagata, consentiva di rinvenire due estratti conto promemoria relativi a due prelievi, di seicento euro ciascuno, dal libretto postale dell’anziana madre della vittima nonché un biglietto di carta recante pin della carta prepagata di cui si era precedentemente impossessata. L’arrestata, in attesa del rito direttissimo, veniva sottoposta agli arresti domiciliari.

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