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Fondazione Artemisia in campo contro la violenza di genere, Giorlandino: “Formiamo i nostri ragazzi all’affettività già dalle scuole”

Un momento di confronto, un parterre d’eccezione, un tema in particolare: la violenza sulle donne e la ricaduta sul gender gap che sta galoppando nella nostra società. A volere questo convegno due colossi nella lotta alla violenza di genere: la Fondazione Artemisia e Vite Senza paura onlus, capitanate dalle due presidenti, Maria Stella Giorlandino e Maria Grazia Cucinotta. Con loro ospiti e testimoni che si sono alternati sul palco dalla medicina alla magistratura, dall’imprenditoria ai sindacati. Tutto con la conduzione della regista e attrice Simona Izzo che ha magistralmente portato avanti la moderazione della mattinata. Un tavolo a tutto tondo su cui è stata invitata anche la mamma di Michelle Causo, la ragazzina di 16 anni uccisa da un coetaneo con 25 coltellate. Proprio lei, chiamata dalla presidente Giorlandino ha voluto raccontare la sua testimonianza, riportando quel dolore atroce che una morte di un figlio può provocare a una madre. Davanti a tutti questi temi sono state snocciolate anche le soluzioni per poter mettere un freno reale al dilagare delle violenze sulle donne. “Da circa quarant’anni la Fondazione Artemisia si occupa di violenza sulle donne insieme a mobbing, stalking, bullismo, tutte quelle che sono le forme di violenza su cui dovremmo intervenire velocemente e correggere per il futuro dei nostri ragazzi e delle future generazioni”, ha sottolineato la presidente della Fondazione Artemisia, Maria Stella Giorlandino. “Oggi abbiam o voluto questa giornata dicendo sì, in merito a quello che domani sarà la Festa del Papà, perché dobbiamo ridisegnare il rapporto tra il maschile e il femminile, il rispetto, l’educazione all’affettività, infatti con il ministro Valditara stiamo mettendo a punto quello che saranno dei futuri programmi all’interno e le scuole”, ha spiegato Giorlandino. “Noi purtroppo viviamo ancora in Italia questo senso di possesso, sia nel maschile che nel femminile. Il senso del possesso deriva dalla mancanza di affettività nell’età in cui ci si sviluppa all’interno delle proprie famiglie. L’affettività è un qualcosa che ci rende più forti.
Una presa di posizione forte ribadita anche dalla madrina di Vite Senza Paura: “La violenza sulle donne è qualcosa che nasconde una profonda debolezza degli uomini. Dobbiamo impegnarci tutti a superare questo stato e dare risposte concrete che non siano le solite banalità. Lo dobbiamo ai nostri figli e a tutte le persone che lottano con un passato e un presente fatto di soprusi e violenze. E’ necessario che dalla Magistratuta ai nostri politici tutti facciano la loro parte. Quella di oggi è un’occasione unica per urlare al mondo che vogliamo dire basta”.
Poi un cenno sul mondo del lavoro al femminile, con Ermenegildo Rossi, segretario di Roma e provincia dell’Ugl: “Nonostante le donne siano più scolarizzate, più preparate e più numerose i posti di leadership sono in maggioranza affidati agli uomini. Nel Lazio nell’ultimo anno c’è stato un balzo in avanti per la parità di genere ma siamo ancora lontani da un risulato che premi veramente le donne e il loro lavoro”. Poi Rossi ha voluto raccontare la sua storia professionale che gli è valsa la medaglia d’oro al merito civile perf aver sventato un dirottamento aereo quando era capo cabina in Alitalia. “In quel momento lo sprono per non voltarmi dall’altra parte me l’ha dato una donna, una collega che il dirottatore aveva preso in ostaggio con un coltello. Sono riuscito a disarmarlo e c’è stata una colluttazione. Proprio in quell’occasione un’altra donna ha avuto un ruolo decisivo per me: un’altra collega che mi ha fermato evitando che potessi uccidere quell’uomo. La sensibilità e la forza delle donne si vede anche in questo”. Sul palco c’è stato spazio anche per la professoressa Frati, responsabile della medicina legale del Policlinico: “E’ necessario investire sul codice rosa per evitare che arrivino in obitorio donne a cui non siamo stati in grado di salvare la vita perché nessuno si è sforzato di capire il loro problema”. Hanno chiuso i vari panel he il Magistrato Fernanda Fraioli, la psicologa Francesca Malatacca e il Dott. Giovanni Carnovale, che hanno sviscerato la tematica dal punto di vista culturale, legale e dell’educazione.
Ha concluso la conferenza il figlio di Mariastella Giorlandino, Fabio Massimo De Martino, che ha manifestato il proprio disagio nel constatare che ancor oggi tanti uomini hanno una visione distorta del rapporto uomo-donna.

Fondazione Artemisia

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