Ezio Bonanni, presidente ONA: “le indagini della Procura hanno accertato la sussistenza del nesso di causalità tra la diagnosi di mesotelioma dell’operaio e la sua attività lavorativa. Proseguiremo l’azione anche in sede civile”
Il sostituto Procuratore della Repubblica di Torino Alessandro Aghemo ha richiesto l’archiviazione del procedimento “Fiat”, relativo a numerosi casi di decessi e lesioni per patologie asbesto-correlate di ex lavoratori della Fiat S.p.A, stabilimento Mirafiori di Torino, che vede indagati due ex amministratori delegati della società negli anni 1977 e 1978.
Il Pubblico Ministero, sostiene che per i decessi avvenuti anteriormente al 2013 sia ormai maturata la prescrizione, mentre per quelli successivi a tale data, gli indagati non possano essere ritenuti penalmente responsabili in quanto hanno ricoperto la carica di amministratori delegati per meno di 2 anni, che coincide con il tempo minimo di esposizione del lavoratore all’amianto per attivare irreversibilmente il processo di mutazione cellulare che evolverà in mesotelioma. Pertanto, nessun rimprovero – in termini di mancata iniziativa in tema di sicurezza sul lavoro – potrà muoversi agli indagati.
L’Avv. Ezio Bonanni, difensore dei famigliari di G.F. e Presidente dell’O.N.A. ha proposto opposizione. “Intanto non riteniamo potersi ipotizzare la prescrizione per i decessi prima del 2013, e in più i famigliari dell’opponente hanno chiesti che sia verificata l’ipotesi del disastro ex art. 434 c.p. con riferimento al fenomeno epidemico di malattie asbesto correlate tra coloro che hanno lavorato presso la FIAT”. G.F. ha lavorato presso lo stabilimento FIAT Mirafiori di Torino dal 1963 al 1973, con la qualifica di operaio e la mansione di metalmeccanico/metallurgico, svolta nel reparto di carrozzeria/revisione preventiva. Nel 2009 si è ammalato di mesotelioma ed è morto il primo gennaio del 2016, dopo anni di atroci sofferenze.
Nel corso delle indagini condotte dalla Procura di Torino sono state disposte ben due consulenze tecniche medico-legali, che hanno accertato la sussistenza del nesso di causalità tra il mesotelioma di G.F. e l’attività lavorativa svolta presso la FIAT dal 1963 al 1973 e hanno qualificato come “certa” la diagnosi di mesotelioma.
Le indagini, inoltre, hanno appurato che all’interno dello stabilimento FIAT Mirafiori fosse presente amianto e che i lavoratori non sono mai stati informati della pericolosità di tale materiale, né sono mai stati dotati di strumenti di protezione individuale (maschere, guanti, ecc…)e di prevenzione tecnica (aspirazione localizzata delle polveri, confinamento dei luoghi).
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L’Osservatorio Nazionale Amianto ha costituito uno specifico dipartimento con un servizio di assistenza medica e legale per la tutela di tutti i diritti delle vittime attraverso lo sportello telematico e con il n. verde 800034294.