L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni, in qualità di procuratore speciale e difensore di alcune delle vittime parti offese nel procedimento penale Eternit Bis, hanno ricevuto ieri, 18.10.2017, l’avviso della fissazione dell’udienza presso la Corte di Cassazione in merito al ricorso della Procura Generale della Repubblica di Torino e della Procura della Repubblica avverso il provvedimento del GUP di Torino che aveva derubricato nel reato di omicidio colposo aggravato da colpa cosciente l’iniziale accusa di omicidio volontario e spacchettato il processo in 5 tronconi (4 + quello di Siracusa).
Migliaia di dipendenti del gruppo Eternit sono deceduti per patologie asbesto correlate e con loro anche i famigliari, quest’ultimi incolpevoli o forse “colpevoli” di aver lavato le tute ai loro congiunti, operai all’interno di questi stabilimenti, fabbriche della morte.
«Ci chiediamo le ragioni per le quali ancora a tutt’oggi Stephan Schmidheiny continui a farla franca. La competenza territoriale del Tribunale di Torino trova conferma in relazione alla precedenza pronuncia della Cassazione che aveva assolto Stephan Schmidheiny dal reato di disastro ambientale per prescrizione e non annullato per incompetenza territoriale. Ed allora come è possibile che il processo sia stato spacchettato? Inoltre, il codice di procedura penale vieta al GUP di riformulare il capo di imputazione poiché l’azione penale e la qualificazione giuridica del fatto è riservata unitamente al Pubblico Ministero.Una invasione di campo che non possiamo condividere, quella del GUP di Torino, e bene ha fatto la Procura a ricorrere in Cassazione. Chiamiamo le vittime alla mobilitazione e alla presenza», dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale di alcune delle vittime nel procedimento penale.