Le otto tracce di “Piano sessions” rappresentano un luogo in cui rifugiarsi… Sono sonorità che fanno pensare o a qualche scena di “La leggenda del pianista sull’oceano” o a qualcosa di Erik Satie.
Pura improvvisazione che esce dalle mani di un’artista in trance o in contemplazione, un artista in viaggio sull’ascensore orbitale che porta all’assoluto. Bisogna solo assaporare nota per nota di questo piano “inesorabile” che arriva nelle nostre vite flagellate dall’odierna compulsività della società multimediale.
La società dell’immagine, la società dei consumi, il mondo di oggi insomma, corre davvero tanto. Ognuno di noi non ha il tempo di fermarsi per un momento e assaporare l’istante. Con questo disco di Emmeffe si può fare esattamente questo: assaporare l’istante, assaporare la singola nota come frammento e scalino che porta all’assoluto…
C’è dolcezza, c’è tenerezza, c’è romanticismo nella traccia numero 4, forse quella che più può colpire in questo “ensemble” improvvisato…La traccia 6, “nervosa” di sicuro, ci scuote e si appropria letteralmente della nostra attenzione.
Emmeffe questa volta cerca di stupire con qualcosa di intimo e personale, qualcosa che punta diritto al nostro cuore, alle nostre sensazioni, alle nostre emozioni….alla nostra anima….
Link streaming Spotify: https://open.spotify.com/album/32dfpYPeoiYTXnwubiNqQ2
Biografia:
Marco Fantin è nato a Vercelli nel 1971. Sin da piccolo si è appassionato alla musica, imparando a suonare diversi strumenti con curiosità e passione. Dopo gli studi di pianoforte ad indirizzo classico si è dedicato all’armonia e teoria musicale, uso dei sintetizzatori e allo studio della chitarra rock, pop e funk. Tra le sue numerose collaborazioni ed esperienze citiamo quella con la band Arcansiel della corrente Neoprogressive. Suoi i synth in tre brani dell’album “Swimming in the Sand” del 2004.
È stato anche membro fondatore e chitarrista degli Infrared, rock band milanese con cui ha realizzato l’Ep omonimo nel 2016 e il primo album “Souls” nel 2017, componendo le parti per chitarra. Con la stessa formazione ha aperto il concerto dei Jane’s Addiction al Fabrique di Milano durante la loro unica data italiana del tour del 2016. Dopo questa parentesi rock si riaccende il suo interesse per la musica elettronica e i sintetizzatori e nel 2018 dà vita al progetto Emmeffe, che nel 2019 lo vede debuttare da solista con l’album elettronico e ambient “Trust”.
Oggi Stephan Bodzin, Jon Hopkins, Aphex Twin e Christian Löffler sono i suoi artisti di riferimento. Da quando ha riscoperto la musica elettronica, grazie anche al crescente interesse che l’ha riportata sulla scena, Marco Fantin si dedica con entusiasmo e creatività alla sperimentazione. Le sue conoscenze sulla sintesi sonora, perfezionate durante il periodo d’oro dei synth negli anni ’80, fondano un solido background per un’appassionante avventura in questo universo musicale.
L’album “Piano Session” di Emmeffe è disponibile in tutti i Music Store digitali.
Social:
Facebook: https://www.facebook.com/emmeffemusic/
Instagram: https://www.instagram.com/emmeffemusic/