di Ruggero Alcanterini
O TEMPORA, O MORES ! – Occorre sempre ricorrere al Principe del foro e Maestro dei maestri, Marco Tullio Cicerone, alle sue celebri allocuzioni e battute sferzanti, per sintetizzare quel che capita ad oltre duemila anni dalla sua dipartita. Cosa avrebbe esclamato il grande senatore, arpinate di nascita ed anziate, poi formiano di forzata adozione, a fronte del super caos non apparente, ma reale, oggi imperante ? Come si sarebbe espresso questa mattina a fronte di una ennesima pioggia di ceneri e lapilli, dal triste fermo monito di Papa Francesco contro i clericopedofili, dal rivoluzionario concerto solidale contro il concerto patriottico al confine tra Colombia e Venezuela, al DNA quadruplo, che apre alla vita eterna ed aliena, al possibile dell’impossibile con la crioterapia per la TAV, alla vana attesa della cittadinanza da reddito e del reddito da lavoro, al traffico sospeso per evoluzione delle buche in voragini, all’evoluzione dei piromani in tagliatori criminali di alberi secolari, ai ladri premiati e ai derubati puniti, all’amianto asperso senza risparmio per garantire a tutti il diritto all’asbestosi? Sicuramente con il suo classico e pur sempre lapidario “ O TEMPORA O MORES !”